Immaginate un museo di retrofantascienza. Un posto in cui vengono sistemate tutte le vecchie astronavi dopo decenni di onorato servizio, e che diventano luoghi in cui si respira la storia delle esplorazioni spaziali. Un posto in cui i visitatori possono salire a bordo e toccare con mano ciò che astronauti e piloti hanno manovrato lassù nel profondo buio dello spazio cosmico. Un posto così sarebbe meraviglioso, deve aver pensato Bill George; peccato che non esiste. E allora lo ha inventato lui, per ora solo online, e lo ha chiamato The Sci-Fi Air Show, facendolo diventare un omaggio alle serie fantascientifiche classiche che ha amato fin da adolescente.
George è un fan dichiarato di tutto ciò che la fantascienza ha prodotto dagli anni sessanta e settanta. In realtà è molto più di un fan, visto che è riuscito a far diventare la sua grande passione un lavoro remunerativo: George infatti è adesso uno dei responsabili degli effetti speciali e visivi più ricercati di Hollywood, collaboratore della Industrial Light & Magic di George Lucas. Ha lavorato in ben cinque film della serie Star Trek, due di Star Wars, due di Indiana Jones, in Blade Runner, Ghostbusters II, Deep Impact, Planet of Apes, ha contribuito al remake del 2002 di E.T., ed è stato supervisore degli effetti digitali in Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, nel secondo Pirati dei Caraibi e in Twilight. Insomma, George è uno che di "trucchi" digitali se ne intende parecchio. Ha deciso quindi di armarsi di Photoshop e costruire un intero sito dedicato a un museo virtuale della retrofantascienza, con tanto di tour guidato e materiale downloadable.
Lo scopo ufficiale del sito, il cui motto è "From Screen to Sky", è quello di preservare e promuovere il ricordo dei migliori veicoli della storia della fantascienza, celebrando il design classico e la bellezza di queste navi e rendendo omaggio alla fervida immaginazione di chi le ha create. Ed è anche un modo per evitare che si perda la memoria di serie che hanno fatto la storia della fantascienza cinetelevisiva. Il sito è stato costruito per ricreare l'immagine dei numerosi musei dello spazio che esistono in giro per il mondo; posti come l'Air Force Space & Missile Museum di Cape Canaveral, o il National Air and Space Museum di Washington. Probabilmente da uno di questi posti sono state tratte le immagini poi rielaborate da George, che mostrano le astronavi posate in hangar o all'aperto, e in alcuni casi in movimento, attorniate da turisti allegri e pronti alle fotografie.
Si va dal Flying Sub visto nel lontano 1961 nel serial Viaggio in fondo al mare, allo Spindrift, dalle linee morbide e aggraziate, visto nella serie del 1968 La terra dei giganti, entrambi ideati e prodotti dall'americano Irwin Allen (lo stesso di Lost in space e Kronos). C'è poi la mitica Aquila Quattro di Spazio 1999, e il velivolo Hawk-Mark 9 utilizzato in varie versioni nella stessa serie. Direttamente dal 1978 e dai designer di Battlestar Galactica arrivano il classico Viper coloniale e lo Shuttler Mark 1. Non manca il cinema, rappresentato dallo shuttle Orion creato per 2001: Odissea nello spazio. Per ognuno di questi veicoli è disponibile una scheda tecnica dettagliata, ovviamente in buona parte inventata, che racconta dei particolari di progetto e costruttivi, dei collaudi, delle missioni militari e civili. Ad esempio risulta gustosa la scheda tecnica dell'Aquila Quattro, definita come il frutto di una partnership tra l'industria areonautica britannica e italiana. Tutto nel più puro stile fake, caro al fandom americano.
Completano il sito una galleria di wallpaper scaricabili, una scheda dettagliata delle fonti e una sezione contacts, attraverso la quale è possibile essere informati riguardo tutte le novità. Già perché George non ha intenzione di fermarsi qui, ma vuole arricchire il sito di numerosi altri veicoli e farlo diventare il punto di riferimento per l'astronautica fantascientifica. Non resta che andare all'indirizzo del sito, lo trovate fra le Risorse in rete, e lasciarsi trascinare dalle immagini in un mondo passato che deve ancora arrivare...
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