Kunz azionò una putrella dell'arnese. Con sorpresa di tutti il macchinario prese vita, cominciò a tossire e rumoreggiare con un interminabile brontolio.- Le Acque di Zingal! - declamò a tutta voce il Vetusto.Alcuni portatori, nello smagliante fezev d'occorrenza, recarono capaci brocche fumanti e alcuni particolari otri, i fliz.

- Queste, fedeli, sono le sacre Acque Bollenti di Zingal. Chinate il capo! Sapete della loro straordinaria proprietà di conservare per molto tempo il loro fuoco interno. Ma sono anche mortali per chi vi si esponga troppo prolungatamente. Ora le Polveri!

Seguì un rito complicato. Le Acque furono lentamente versate in apposite fessure della macchina di Kunz. Fu trasportata intanto un'altra macchina identica; anche in questa furono versate le Acque. Poi dai fliz furono immesse polveri colorate in diverse bocche di metallo, una per ogni tinta. Infine i due Fortunati furono aiutati ad issarsi, ciascuno su una macchina.

- Fedeli, la Prima Espressione per l'Imperscrutabile. Recitiamola tutti con fervore.

Si levò, lenta, una salmodia accorata, diffondendosi come un inno. Fu breve: poco dopo si era dileguata quasi misteriosamente.

La sorpresa maggiore venne ora: in fila, le due macchine di Kunz si mossero lentamente da sole, guidate dalle mani dei Fortunati. Fumanti zampilli di acque bollenti dai cento colori sprizzarono dalle canne sporgenti sulle lucide superfici metalliche: e con gaudio sommo di ogni oghiza, la cerimonia dello Scioglimento delle Nevi ebbe ufficialmente inizio. 

Il terzo giorno della Sagra, che doveva durare Nove Soli, buona parte della neve era già stata disciolta come previsto. Le due macchine di Kunz giravano lente ma instancabili per le stradine di tutta Oghiz alla testa d'un corteo ordinato, rotto solo dagli schiamazzi festosi dei monelli. Le macchine scioglievano il candido mantello che avvolgeva ogni cosa con i Colori Prescritti, diversi a seconda dei luoghi e delle circostanze. C'erano maestri Interpreti Coloristi che accompagnavano le macchine per consigliare i Fortunati qualora essi avessero avuto dei dubbi circa il Colore da scegliere, il viale da Mondare.

Il sole salì a picco sull'orizzonte e la cerimonia ebbe termine anche per il terzo giorno. Macchine, Fedeli e tutto il corteo si diressero verso lo Xazul.

E fu proprio il terzo giorno che giunsero gli Stranieri.

Accadde così: la folla stava per rientrare e il Vetusto Qarzast aveva appena terminato il Rito Profano Quotidiano, quando…

- Salve! - disse uno dei due.

Indossavano fezev assolutamente inconsueti. Throoz se li ritrovò proprio a due passi. I fezev erano aderentissimi e, cosa mai vista, biforcuti alle gambe. Recavano incisi strani segni regolari, neri. I due avevano intorno alla fronte un misterioso congegno, sul tipo di quelli di Kunz, con dentro un piccolo filo rigido che si agitava a scatti mentre altri due fili esterni si attorcigliavano e parevano conficcarsi nelle tempie. Anche sul loro ventre era applicata una piccola macchina con un piccolo filo rigido; questo però era immobile.