Hal Clement è uno scrittore che ha avuto una grande influenza sulla fantascienza, le sue opere, non sono certo numerose, hanno aperto una strada seguita da molti: Stella doppia 61 Cygni è il romanzo che segna la pietra miliare di questo nuovo percorso.

 

Barlennan, coraggioso capitano di un vascello oceanico, è entrato in contatto con visitatori alieni, e sta comunicando con loro, dopo aver portato la propria nave nei pressi dell'equatore, un posto poco conosciuto e pericoloso.

I mari percorsi da Barlennan non sono composti d'acqua, e il comandante è ben diverso dagli esploratori terrestri, si tratta di una specie di artropode corazzato, lungo una cinquantina di centimetri, forgiato dalle terribili condizioni di Mesklin, un pianeta di dimensioni enormi, con una gravità ai poli di circa 700 g e un periodo di rotazione velocissimo, tanto che un giorno dura soltanto una ventina di minuti, spazzato da uragani di violenza inimmaginabile.

In questo caso gli alieni sono umani, cosmonauti terrestri che possono scendere sul pianeta unicamente nei pressi dell'equatore, dove grazie alla forza centrifuga la forza di gravità è di "soli" 3 g, e per sopravvivere sulla superficie devono indossare tute pressurizzate.

La missione scientifica terrestre ha perso il controllo di una sonda dal valore di due miliardi di dollari, e non è in grado di recuperarla, dato che questa si trova al polo sud del pianeta, per tale motivo gli umani pensano di servirsi dell'aiuto di Barlennan.

Comincia così una fantastica spedizione di recupero, che vede meskliniani e terrestri collaborare per affrontare e superare i pericoli che si frappongono tra loro e il trionfo.

 

Grazie a una notevole preparazione scientifica Clement ha costruito il pianeta Mesklin in modo rigoroso, creando un mondo fantastico ma perfettamente coerente con le conoscenze scientifiche.

Il modo con cui è nato questo gigante dei cieli è descritto dallo stesso autore nella postfazione del romanzo, un articolo breve ma estremamente interessante dal titolo Il mondo trottola, che spiega come la scoperta di un corpo astrale nel sistema doppio di 61 Cygni abbia costituito il punto di partenza per la costruzione di Mesklin.  

Una volta determinate, le caratteristiche del pianeta hanno permesso a Clement di fissare la trama e la psicologia dei personaggi: su Mesklin concetti come il volo e il lancio di oggetti sono privi di senso, e la paura di cadere rappresenta per i meskliniani un vero e proprio incubo.

L'autore tuttavia non percorre sino in fondo la strada della differenti mentalità,  gli abitanti del pianeta si adattano troppo alla svelta alle nuove idee, si veda la scena nella quale tentano di trasportare Lackland, l'astronauta terrestre, portandolo sopra una lastra di ferro, e questa "convergenza intellettiva" suona un po' forzata; nonostante questo Barlennan resta dopo mezzo secolo uno degli alieni più notevoli della storia della fantascienza.

Qualche spiegazione di troppo appesantisce la storia, che avrebbe probabilmente guadagnato verve da un approccio "à la Vance", autore forse non troppo concentrato della verosimiglianza scientifica, ma presumo che Clement si sia preoccupato più di far comprendere al lettore le strane condizioni della sua creazione che trascinarlo da un colpo di scena all'altro.

Indubbiamente questa è l'opera più importante di Clement, prototipo per decine di mondi costruiti con logica rigorosa, dotati di una struttura plausibile e di una ecologia perlomeno possibile, ma io avrei preferito veder ripubblicato Strisciava sulla sabbia (Needle, 1950), primo romanzo dell'autore, del tutto privo di plausibilità scientifica ma appassionante e coinvolgente.

Restano da dire due parole sulle quattro stelle che ho assegnato al romanzo: si tratta di una media tra chi predilige le avventure serrate e senza pause, dai quali il romanzo non sarà considerato un capolavoro, e tra chi invece predilige la fantascienza hard e gli aspetti scientifici della storia.

Chi conserva nel posto d'onore della propria libreria i tre storici numeri dell'Antologia scolastica di uraniana memoria, nei quali tra l’altro appaiono ben due racconti di Clement, amerà questo romanzo, e forse cinque stelle gli sembreranno insufficienti.

 

Harry Clement Stubbs nacque a Sommerville, Massachussets, nel 1922 e pubblicò il primo racconto di fantascienza su Astounding Science Fiction nel 1942, un anno prima di laurearsi in astronomia.

Dopo aver prestato servizio nell'USAF come pilota di bombardiere, con all'attivo 35 missioni sulla Germania naziata, Clement rimase nell'aeronautica militare come insegnante di astronomia e chimica alla Milton Accademy.

Con lo pseudonimo George Richard si è dedicato anche a illustrazioni astronomiche, ma la sua fama è legata alla fantascienza, che gli ha dedicato nel 1998 il titolo di Grand Master.

Clement ci ha lasciato nel 2003.