Un salone dotato di ogni comfort accolse la folla che sciamava lenta fuori dalle uscite. Dei mini robobar si districarono tra la calca assicurando il giusto ristoro, compreso nel prezzo del biglietto.Alex ispezionò ogni angolo del salone alla ricerca di Corvini, ma l'elevato numero di persone presenti rese vani tutti i suoi sforzi. Si rassegnò, sollecitato dagli addetti che invitavano tutti a raggiungere le proprie destinazioni per evitare possibili intralci con il prossimo turno.Alex si diresse verso il traghetto, se aveva fortuna sarebbe stato a casa prima delle 19.00. Il tunnel di plexiglass che si snodava in superficie, e che conduceva ai terminali di partenza, era spazzato da un vento rabbioso, il quale gettava contro le pareti rinforzate delle violente scariche di sabbia. In lontananza era appena visibile la cupola sotto la quale era accasciata Tulcity, e vicino a essa, più piccola, quasi a dimostrare il suo passato meno importante, la cupola del vecchio agglomerato urbano. Alcuni turisti ne presero la deviazione sotterranea; lui la lasciò scorrere silenziosa alle sue spalle.Alla reception del terminale era arrivato un nuovo, chiassoso gruppo di persone. L'imboccatura del tunnel per il Parco ammiccava a ognuno di loro, sicura di sé. Un video pubblicitario solcava in continuazione tutti gli schermi presenti.
-... Parco del Chienti... e la realtà non supererà mai
ciò che abbiamo saputo creare per voi -
Nessuno era in grado di resistere a quel richiamo, lo sapeva bene. Gli occhi dei nuovi arrivati erano carichi di promesse da mantenere; avevano portato in dono le loro più profonde illusioni, e tutto nella speranza di poter avere in cambio una manciata di sogni. Soltanto la magia del Parco poteva ciò. Anche lui lo aveva creduto, ora però...
Alle 18.30 precise i sostegni di sicurezza del suo sedile gli si adattarono addosso, costringendolo delicatamente a una forzata immobilità. In compenso era stato fortunato, aveva un oblò vicino e da lì vide il traghetto levitare silenzioso e compiere le manovre di attesa sulla zona circostante, insensibile alle raffiche del vento.
- IL COMANDANTE VI DÀ IL BENVENUTO A BORDO DELL'UNITÀ DI RACCORDO 71/WK DELLA AERITALIA LINEE SPAZIALI. TEMPO STIMATO PER L'ARRIVO SU LUNACITY 13 MINUTI, APPENA VARCATA L'ESOSFERA.
Pochi secondi dopo il traghetto schizzò in avanti, forando con forza lo strato pallido delle nubi. Alex escluse dalla mente il festoso parlare degli altri passeggeri, incapace di unirsi a quello che riteneva un inutile blaterare. Non trovava nulla per cui avrebbe dovuto esser contento, se non la voglia di tornare. I supporti si alzarono con un sibilo e lui andò immediatamente a schiacciare il naso contro il vetro dell'oblò. Ma laggiù, molto al di sotto delle nuvole, offuscato dal pesante turbinìo della polvere, c'era soltanto il baluginare delle cupole, talmente vago da apparire irreale, quasi stanco. Smarrito in quell'eterna tempesta di sabbia, assumeva le sembianze di un irraggiungibile miraggio carico di promettenti visioni.
Poi anche quell'immagine sbiadì e a lui, abbandonato sul sedile, non restò altro da fare che ammirare in solitudine la piccola margherita che aveva nella mano, attendendo in silenzio il lento appassire di quell'ultima chimera.
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