“E allora non farti ingannare, non consentirgli di sbeffeggiarti, scruta nelle sue profondità, nei recessi più bui o nelle anse nascoste. È lì che finalmente vedrai la sua vera storia, quella che se ne sta appartata da tutto il resto, celata dietro le sue stesse bugie; la storia che non ha paura degli altri, ma che si vergogna solo di se stessa. La senti? Sei riuscito a trovarla? Ascolta le menzogne di cui si nutre, sono identiche a quelle che il fiume ha dovuto sempre subire. Scoprirai così la slealtà dei suoi falsi amici e l'innocente perfidia dei nemici. È lì, nei recessi stagnanti delle gore, che vengono a galla i torti e gli inganni, come tante chiazze putride mai completamente celate, o frammenti di coscienze mai sopite. Il suo percorso non esprime più la vivacità di un tempo, il lento strisciare dell'inverno o il gioioso rigonfiarsi primaverile. Ora è solo una parvenza di ciò che era, fiaccato nello slancio dai troppi tradimenti ai quali si è dovuto inchinare, e dalle promesse inutilmente attese. Tutto è finzione in questo momento, ma vuole ugualmente raccontare la sua storia a chi è capace di ascoltare...Soltanto il fiume gli inondava la mente ora, e quasi capiva le sue parole. Il dolore traboccava da ogni frase, intriso di rassegnazione, eppure, molto in profondità, un cieco rancore ribolliva, mai completamente domato. Che strana simbiosi stava vivendo; si sentiva come se la sua anima appartenesse al fiume, in un connubio mai rivelato, ma sempre esistito.Aprì gli occhi, incapace di procedere oltre. Al suo fianco c'era soltanto l'impronta lasciata sull'erba dal corpo di Corvini e nel mezzo un mazzo di margherite. Non perse tempo a chiedersi come sapesse il loro nome, sarebbe stato inutile. Era stanco e senza la minima idea di quanto se ne fosse rimasto lì, forse addormentato. Si rese conto in un attimo del profondo silenzio che faceva capolino tutt'intorno a lui; anche la voce del fiume si era spenta, e la consapevolezza di ciò che stava accadendo ebbe la stessa intensità di uno schiaffo. Il tempo per la visita era scaduto. Quasi a confermare il suo pensiero, le nuvole si diradarono rapidamente e una scritta lampeggiò nel cielo con i suoi anonimi caratteri digitali.
VISITA STANDARD CONCLUSA.
I SIGNORI TURISTI SONO PREGATI DI AFFRETTARSI
VERSO LE USCITE PIU' VICINE.
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Si alzò, le membra intorpidite. Le acque del fiume erano ferme, prive di qualsiasi increspatura. Una freccia si era illuminata a lato di un albero e indicava la via da seguire. Alex sbuffò avviandosi verso il fiume. Appena arrivato alla riva le acque si separarono, divise dalla forza di un piccolo campo di energia che assunse la forma di una comoda passerella. Una voce intanto snocciolava in rapida successione gli articoli principali del regolamento interno.
RICORDIAMO AI TURISTI CHE È SEVERAMENTE VIETATO PRELEVARE PARTI DI FAUNA O FLORA APPARTENENTI AL PARCO.
EVENTUALI ESEMPLARI FATTI USCIRE DAL SETTORE INTERNO NON AVREBBERO POSSIBILITÀ DI SOPRAVVIVENZA ESSENDO CLONI ADATTATI GENETICAMENTE ALL'AMBIENTE.
Una porta si era disegnata tra la vegetazione, oggetto assurdamente fuoriposto. Altre persone stavano sbucando da ogni direzione, tutte pacatamente dirette verso l'uscita.
ASPORTAZIONI DI ACQUA SONO SEVERAMENTE VIETATE.
LE RISORSE IDRICHE DEL PARCO SONO LIMITATE.
AIUTATECI NELLA LORO CONSERVAZIONE.
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