Non è frequente, ma può capitare che un seguito di un film di successo sia - in qualche maniera - migliore del suo predecessore. Certo, messo definitivamente da parte l'afflato dell'originale in bianco e nero che il primo film di Stephen Sommers tentava alla meglio di replicare, l'orizzonte della nuova Mummia è più vicino all'Indiana Jones di Harrison Ford che ai classici dell'orrore. Del resto anche Boris Karloff aveva interpretato ben tre sequels molto inferiori all'originale.
Stavolta, al di là della confezione formato famiglia del film, i motivi di interesse ci sono con un ritmo e una regia che non lasciano il tempo di soffermarsi sulle tante (piccole e grandi) scemenze cui assistiamo nel corso della storia. Certo, La mummia - il ritorno è un film estremamente commerciale, ma è anche un prodotto divertente in cui le donne (e che donne!) sono le vere protagoniste. Tra flashback continui, con John Hannah che esaspera il suo essere diventato uno zio sullo stile di Pippo (l'amico di Topolino) sono, infatti, la bellezza di Rachel Weisz e dell'ex top model venezuelana Patricia Velasquez a dare vita ai momenti più interessanti della storia con un cinema d'azione stile Matrix e Charlie's Angels. Così con le battaglie digitali e non, con i duelli muliebri e non solo, La mummia - il ritorno si propone come un film estivo dalla natura gradevole che mentre ai bambini può insegnare la passione per l'archeologia, per la storia e per la magia stile Harry Potter, agli adulti regala un paio d'ore di vera e poco pretenziosa spensieratezza . In attesa - chiaramente - delle storie che verranno e delle nuove mummie che vedremo di qui a poco...
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