Diciamocelo: è andata così così per Iron Man 2. Nessun problema a livello di incassi, per carità. Il supereroe anche questa volta ha portato moneta sonante nella casse di Marvel e Paramount, toccando quota 567 milioni di dollari in giro per il mondo. Supererà probabilmente il primo episodio (585 milioni di dollari) nelle ultime settimane di proiezione. Buona notizia, ma neanche poi tanto. Pare che i produttori si aspettassero il botto, invece Iron Man 2 si comportato come un banale sequel, dove i costi tendono a salire e i ricavi a dimagrire. Infatti il progetto è costato sessanta milioni di dollari in più (duecento contro i centoquaranta del primo). Soprattutto, deve avere dato fastidio la scarsa performance statunitense: proprio gli americani hanno dato buca, facendo calare gli incassi di quasi quaranta milioni di dollari.
Colpa del marketing, che ha scelto lo slogan Iron Man is back piuttosto che concentrarsi sul potenziale del nuovo film? O colpa del film in sé, che non è riuscito a mantenere le promesse? Oltreoceano si è parlato per lo più di un buon film, divertente, ben fatto, medio. Ma, come ha scritto Marco Spagnoli nella sua recensione per Fantascienza.com, "nell'originale tutto sembrava funzionare alla perfezione, qui, invece, la velocità dell'azione fa apparire tutto un po' più sforzato".
Questa generale sensazione di una buona performance senza picchi è pericolosa per il brand. Si sa mai. Qualcuno si potrebbe convincere che sia sulla via del declino. Perciò i produttori sono già in cerca di nuove idee per rilanciarlo. E in un’epoca contrassegnata (o segnata) dalla scarsa voglia di rischiare, qual potrebbe essere mai la soluzione? Un prequel. Ecco per esempio una proposta spuntata di recente su Youtube. Buona visione…
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