Parte prima (dampferblitz)
“Se i miei soldati cominciassero a pensare, nessuno rimarrebbe nelle mie file” (Federico II Re di Prussia)
Cosa sarebbe accaduto se...
D’accordo avrei potuto iniziare con qualcosa di più originale ma da quando lo scrittore francese Charles Renouvier coniò la definizione ucronìa (dal greco ou-chronos che significa nessun tempo) in un suo saggio del 1857, la domanda di cui sopra è la sola che ci si deve porre. Quindi: cosa sarebbe accaduto se... in una terra immaginaria, in un tempo immaginario, un fantomatico Impero Germanico avesse acquisito i segreti della macchinologia, invadendo il nuovo mondo al fine di trasformarlo in un’immensa colonia d’oltreoceano? Come sarebbe il mondo, oggi, senza la sua unica, incontrastata, gloriosa potenza mondiale? Che Amerindia sarebbe, oggi, se nel suo passato la guerra di secessione non avesse mai avuto luogo? A tutte queste domande io non posso rispondere. Io posso solo ipotizzare che le aeronavi Zeppelin LZ VII a levitazione elettromagnetica appartenenti al trentaquattresimo Seeadlersturm (Stormo Aquila Marina) apparvero nel cielo di Nouvelle Amsterdam, al termine di una lunga trasvolata oceanica. Erano decollate sessanta ore prima dall’eliodromo di Birkenau, cittadella militare nei pressi di Königsberg, capitale della Grande Teutonia. Nello stesso istante in cui gli abitanti della metropoli si precipitavano nelle strade per ammirare, con occhi sgranati e volti impauriti, l’incredibile spettacolo messo in scena dai maestosi dirigibili dagli involucri argentati riempiti di gas idrogeno, sulle cui fiancate si poteva intravedere l’emblema reale raffigurante un’aquila uncinata di colore nero in campo giallo, l’area portuale si apprestava a subire il pesante bombardamento da parte delle dodici corazzate della Wasserdampfmarine, navi armate di enormi cannoni Krupp a propulsione di vapore da 133mm, pronti a vomitare sulla terra ferma una pioggia di proiettili incandescenti.
Il nostro Presidente Pheal Wilson fu svegliato di soprassalto dal maggiordomo meccanico, un automa di vecchio stampo, che attraverso l’elaborazione fonetica di schede perforate lo informò della grave situazione. Il Presidente riunì in tutta fretta il gabinetto di guerra nella stanza ovale della Executive Mansion, a Gettysburg Town. Il nostro governo non riusciva a credere che il Kaiser Friedrich Wilhelm Viktor Albrecht von Hohenzollern avesse osato lanciare un attacco alla Repubblica Federale Amerindia, che fino a quel momento si era guardata bene dall’appoggiare l’Interregno Britannico (il cui potere politico-militare influiva pesantemente sulla vita del nostro popolo) che nella sua guerra di espansione globale era riuscito a soggiogare le terre di Gallia, il Sultanato Ispanico di Ahlambra e buona parte degli atolli boreali di Atlantropa.
Poche ore dopo l’invasione, ottomila soldati nordisti del Corpo d’Armata Potomac prendevano posizione nei dintorni di Amper’s Wharf, una vasta pianura alluvionale a poche miglia dall’area urbana di Nouvelle Amsterdam. Sul campo di battaglia, gli uomini del Presidente Wilson eressero numerose fortificazioni metalliche e casematte armate di cannoni a vapore Springfield da 55mm insieme ad elettromortai General Lighting in grado di contrastare gli imminenti bombardamenti delle aeronavi teutoniche mediante la generazione di archi voltaici permanenti. A seguito della prima ondata di attacchi, le maggiori città della Repubblica Federale (Nouvelle Amsterdam, Livingstone Town, Bostonia e Stratovulcano) cadevano nelle mani del nemico. Migliaia di civili inermi – la maggior parte vecchi, donne e bambini – furono uccisi nelle strade, nei letti d’ospedale, persino all’interno delle loro stesse abitazioni. Nel frattempo gli Alti Ufficiali Prussiani di stanza a Nouvelle Amsterdam, la prima città a capitolare, davano l’ordine di minare il centro cittadino e il palazzo del municipio. A Staten Island erano sbarcate quattro divisioni di fanteria: seicento uomini e novecento Automata, soldati meccanici dalle antropomorfe fattezze tutti ospitati nel ventre metallico di duecento carri cingolati, armati di convogliatori di energia vapore in grado di sciogliere la carne umana.
Il giorno successivo, però, si compiva un evento del tutto inaspettato. Diecimila uomini della Divisione Unionista Alabama lasciavano le roccaforti di Valparaiso diretti a nord. L’Alto Comando del Sud, riunito nel quartier generale di Eastaboga, eseguendo l’ordine perentorio del loro Presidente Julius T.Google, aveva infatti deciso di appoggiare il governo Nordista: l’improvvisa crisi bellica era l’occasione per riunire finalmente la nazione sotto un'unica bandiera lasciandosi alle spalle gli screzi del passato.
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