Alberto Cola ha colpito ancora. Fino a qualche anno fa capitava piuttosto spesso di leggere il suo nome nei finalisti di premi e concorsi letterari, generalmente nella prima riga. Da qualche anno - probabilmente proprio perché concentrato su questo nuovo progetto - era meno frequente. Ieri, col comunicato ufficiale, arriva il premio forse più prestigioso di tutti, il Premio Urania.
Il romanzo si intitola Lazarus e uscirà in dicembre sulla collana da edicola Mondadoriana.
La pregiuria che ha valutato la settantina di romanzi partecipanti era composta da Silvia Castoldi, Marco Passarello, Cecilia Scerbanenco, Marzio Tosello, Riccardo Valla e Sebastiana Rita Vilia. La direzione di Urania, rappresentata dal curatore Giuseppe Lippi e dall’editor Sergio Altieri, riunitasi a Segrate il 3 maggio 2010, ha esaminato i romanzi finalisti, e pur apprezzando le qualità analitiche di Trans-Human Express di Lukha Kremo Baroncinij, la visionarietà di Marstenheim di Alessandro Scalzo e il solido impianto narativo di Micelio di Claudio M. Vastano, ha premiato Lazarus di Alberto Cola per le superiori qualità stilistiche, l’eccellente inventiva e il tratteggio di una civiltà tecnologica in cui il ritorno dei morti è la premessa per una problematica indagine sul futuro.
Alberto Cola è nato a Tolentino (Macerata) il 30 novembre 1967. Amministratore immobiliare, divide il suo tempo tra scrittura e lettura, le sue passioni; in particolar modo adora scrittori come Mishima, Le Carré, Stout, Baricco, King ed Ellroy. Tra gli altri, ha vinto i premi Alien, Courmayeur, Akery e Future Shock. Suoi racconti sono stati pubblicati in varie antologie. Inoltre ha pubblicato i romanzi Goliath (Solid 2002, di prossima pubblicazione nella collana di ebook Delos Books) e Ultima Pelle (Kipple, 2009).
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