I viaggi nel tempo sono senza dubbio uno dei cardini fondamentali della fantascienza. Se H.G Wells ha permesso, con il suo The Time Machine pubblicato nel 1895, di dargli delle connotazioni "scientifiche" e definirne alcuni canoni, è anche vero che si tratta di un argomento di sicuro fascino trattato, o almeno sfiorato, da leggende concepite da civiltà antiche sparse per il mondo e, prima di Wells, da scrittori di vari secoli tra cui citiamo Mark Twain e Charles Dickens.
Molti scienziati hanno anche cercato di formulare delle teorie per affermarne la possibilità o magari di confutarla, soprattutto alla luce della Teoria della relatività elaborata da Einstein e nello specifico alla luce della relatività generale, della relatività ristretta e della meccanica quantistica. Il risultato di queste teorie non è però stato finora quello di spostare aventi o indietro nel tempo qualcuno o qualcosa, ma invece di permettere a nuovi scrittori di trattare in maniera più elaborata o appunto "scientifica" l'argomento nelle loro opere.
Un articolo di news.cnet.com e uno del Daily Mail fanno alcune considerazioni sulle parole del noto astrofisico Stephen Hawking, dicendo che risulta confortante sapere che uno scienziato ammette di rinunciare a esporre pubblicamente le sue conclusioni per il timore di essere preso per uno svitato.
Qualche volta, però, è anche in grado di superare le sue paure, dato che in un recente documentario per Discovery Channel intitolato Stephen Hawking's Universe, aveva detto che dovremmo stare molto attenti nello sperare di contattare degli alieni, perché: "Se mai gli alieni dovessero farci visita, credo che il risultato sarebbe molto simile a quello dello sbarco di Cristoforo Colombo in America, un esito non molto positivo per i nativi che abitavano il continente." Alla base di questo ragionamento c'è però il suo assunto matematico che esistano altri esseri nella nostra galassia; che quindi gli alieni esistono a prescindere, superando così anche il paradosso di Fermi.
Riguardo ai viaggi nel tempo, però, Hawking ha ammesso di essere stato abbastanza riservato su questo soggetto per paura di essere considerato un eretico dalla comunità scientifica, ma che di recente ha cambiato idea. In un nuovo documentario della serie afferma che un giorno le astronavi saranno abbastanza veloci che il tempo rallenterà per chi si trova a bordo e che, sempre in teoria, l'equipaggio potrebbe essere in grado di ripopolare la Terra se la nostra specie dovesse estinguersi nel periodo trascorso in missione. Tale nave spaziale quindi sarebbe capace di viagguare nel tempo, anche se solo in avanti, superando la teoria di Einstein, destinata così a diventare obsoleta come è destinato a diventarlo adesso, ad esempio, il telefono fisso di casa.
Dopo aver impiegato sei anni per raggiungere una velocità del 98% di quella della luce (circa un miliardo di chilometri all'ora), un giorno a bordo dell'astronave corrisponderebbe a un anno della Terra, permettendo all'equipaggio di raggiungere in soli 80 anni il bordo della galassia. Ovviamente si dovrebbe trattare di una astronave di grandi dimensioni e in grado di portare con sé il carburante necessario per il viaggio intero.
Al contrario, invece, il viaggio indietro nel tempo non sarebbe possibile, dato che violerebbe la regola fondamentale che la causa precede sempre l'effetto, e che permetterebbe di impedire cose che invece già esistono (tipo tornare nel passato e uccidere se stesso).
In risposta a Hawking, Brian Cox, professore della Manchester University e presentatore del programma Wonders of the Solar System in onda sulla BBC, afferma che ci sono dei problemi a realizzare la teoria dello scienziato.
"Sappiamo già, dagli acceleratori di particelle, che il tempo rallenta per gli oggetti che si muovono ad alte velocità; quando portiamo una piccola particella al 99.99% della velocità della luce nello LHC (Large Hadron Collider) del Cern di Ginevra, il tempo che sperimenta è solo una frazione del nostro, un sette millesimo. Se costruissimo un'astronave abbastanza veloce, potrebbe raggiungere molte altre stelle già durante la vita del suo equipaggio, ma sulla Terra sarebbero trascorsi intanto due miliardi e mezzo di anni."
Che è poi anche come dire: comunque noi non ci saremo.
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