Harvey e Victoria Bricker della Tulane University di New Orleans sono arrivati alla conlusione che i Maya fossero quasi giunti alla determinazione della durata dell'anno marziano. La civiltà Maya era localizzata nel Messico e parte dell'America centrale dove costituì un impero molto progredito dal punto di vista culturale, capace di osservazioni astronomiche tutt'altro che banali. L'"anno marziano" è il periodo necessario a Marte per terminare un'orbita intorno al sole, si chiama anno siderale poichè riferito alle stelle fisse. La notizia è sorprendente perché il periodo siderale di un pianeta non è direttamente osservabile. "Lo è invece", scrive Emiliano Ricci su Quarck, "il cosiddetto periodo sinodico, ovvero l'intervallo di tempo perché un pianeta assuma la stessa posizione rispetto alla Terra: per Marte il periodo fra due successive opposizioni (il momento in cui la faccia rivolta alla Terra è completamente illuminata dal Sole). Sembra che gli astronomi Maya conoscessero la differenza fra periodo siderale e sinodico e che, per questo, si siano dedicati all'osservazione delle posizioni che Marte assumeva rispetto alle stelle fisse, determinando così due periodi siderali empirici, il più lungo, 702 giorni circa, non è lontano dal valore oggi assunto di circa 687 giorni per il periodo siderale di Marte".