Serie sequel o prequel, film, cartoni animati, romanzi, montagne di merchandising. E ancora club di aficionados in ogni angolo del mondo, fan fiction su carta e schermo, e tanto altro. Star Trek solletica da oltre quarant’anni la fantasia di milioni di seguaci, ma mai nessuno si era spinto a tanto. Anzi, a tanto poco. Perché la creazione dei due scienziati giapponesi, Takayuki Hoshino e Shinji Matsui dell’Himeji Institute of Technology, misura appena 8,8 micrometri (8,8 milionesimi di metro). Eppure è chiaramente la USS Enterprise, sebbene non rechi la scritta NCC 1701 a prua.
I due artigiani, benché non possano fregiarsi del titolo "fatto a mano", hanno battezzato la loro opera Nano Trek e, già nel 2003, hanno vinto un premio per il miglior disegno realizzato con cannone a ioni al concorso Bizzarre/Beautiful Micrographs in occasione di una conferenza scientifica statunitense sulla nano-fabbricazione. Ma come spesso accade, invece che la gloria, l’opera è finita nel dimenticatoio ed è stata riesumata solo negli ultimi giorni con un tam tam sulla rete. Per cui eccola qui, l’Enterprise più piccola che si sia mai vista, realizzata con la tecnica della deposizione chimica a vapore. Al di là del divertimento in sé, la capacità di realizzare oggetti definendone i contorni con una tale precisione è una delle (tante) premesse alla costruzione di nanotecnologie evolute e pienamente funzionanti.
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