Caretti si voltò di nuovo verso di lei: - Il sistema di memorizzazione utilizzato nella capsula era antiquato rispetto ai nostri, e questo mi ha aiutato a formulare un piano. Ho fatto duplicare tutto su un nuovo supporto, un tecnico di mia fiducia ha fatto qualche modifica su mia richiesta: niente più coordinate del pianeta, non più rigoglioso ma decisamente inospitale per l’uomo. Ho fatto cancellare i flussi originali, facendo credere a Toubré che si erano danneggiati in modo irreversibile. Nessuno lo scoprirà mai.Poi riprese a scrutare il buio, pensando a quel popolo che forse, un giorno, nonostante il sacrificio della dottoressa Carter, avrebbe visto comunque la venuta delle cavallette.Forse.
- E la capsula? perché non hai voluto riportarla sulla Terra? -, domandò ancora Giulia, interrompendo la sua riflessione.
Caretti rivide la coppia rinchiusa nella capsula, rivide la passione e l’amore che provavano Ka e Geena, di una intensità tale da permeare le immagini che custodivano quell’amore da quasi mezzo millennio.
Si avvicinò a Giulia e l’abbracciò, senza parlare, come a voler imitare Ka per trasmetterle le sue sensazioni. Sorrise, poi le rispose: - Non c’era alcun motivo di separarli dal loro ultimo abbraccio. Spero che possano continuare a restare abbracciati per l’eternità…
- Ho freddo, ho tanto freddo -, sussurra Geena Carter.
Ka le rivolge un sorriso stanco, i diamanti grigi non brillano più. Con la poca forza che gli resta la stringe a sé e la bacia per l’ultima volta -.
Il contatore si ferma.
- Anch’io ti amo tanto -, gli risponde la dottoressa Carter, in un filo di voce.
14 febbraio 2650.
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