Messeri è un architetto che ha conciliato la passione per la fantascienza con la sua professione. Non solo infatti ha presentato, nel primo degli incontri letterari, il suo volume The Flying – La leggenda dell'Arcanave, ma ha pure introdotto il volume con un efficace booktrailer, seguito dalla proiezione di suoi disegni tecnici e di studi per astronavi. Durante la presentazione ha quindi spiegato che la sua naturale predilezione per l'immagine si è conciliata con quelle letteraria proprio nella descrizione sia delle astronavi presenti nel romanzo che degli ambienti. Messeri tra l'altro si è proprio laureato con una tesi in “Architettura Spaziale”. Mentre nel salone infuriavano le partite, nella saletta gli incontri, moderati dall'emozionato ma efficace Andrea Grossi, si succedevano. E che incontri.Dopo Messeri è stata la volta di Francesco Verso, che ha parlato al pubblico di E-Doll, il romanzo con il quale ha vinto il premio Urania 2008. È stata l'occasione per fare conoscere il romanzo a un pubblico sicuramente diverso, ma ricettivo. Alcuni ragazzi vestiti come Marines coloniali per un “live” su Battlestar Galactica, incuriositi dall'evento non hanno mancato di acquistarne delle copie, miracolosamente apparse nel banchetto del Bazaar del Fantastico, nonostante il romanzo sia uscito in edicola lo scorso novembre. Di cosa narri E-Doll, di come abbia preso forma scritta e abbia vinto il prestigioso premio, voi lettori di Delos SF sapete tutto. Ma il pubblico dei giocatori ha avuto occasione di conoscerlo e di incuriosirsi. L'unica cosa che mi ha dato fastidio degli incontri della prima giornata, è il riproporsi ciclico della solita domanda: È morta la fantascienza? Direi che può bastare grazie. Non ne faccio una colpa al relatore o agli ospiti. Ma tutto sommato se stiamo qui da anni a porcela la domanda, forse non siamo proprio una razza in estinzione, se pur in minoranza. E questa manifestazione dimostra che la presenza della fantascienza nel mondo è ben più ampia di quanto non si pensi. Con soggetti che la consumano in diverse forme, come quella ludica. Che si possa stabilire un ponte tra mondo della fantascienza giocata e di quella scritta? D'altra parte a qualcosa di scritto i giochi si devono pur ispirare no? Prima degli incontri letterari avevo avuto modo di ammirare la ricostruzione del ponte del Galactica che ha fatto da sfondo al "live" su BSG. Ma prima di parlarvi dell'incontro con Vittorio Catani perdonatemi una piccola digressione per spiegarvi cosa sia un gioco di ruolo dal vivo, abbreviato in GRV oppure “live” per gli amici. In poche parole, invece di stare intorno a un tavolo, i giocatori di ruolo dal vivo, eseguono “realmente” (per quanto possibile) le azioni del gioco, arrivando a vestirsi e ad abbigliarsi in modo consono. Quindi con uniformi, armi giocattolo, costumi autoprodotti per lo più. In questo gioco ambientato sul Galactica, nei tavoli c'erano dei computer con delle animazioni Flash con i principali schermi della plancia dell'astronave!Dopo l'incontro con Verso, è arrivato quindi Vittorio Catani, che ha raccontato a un pubblico eterogeneo del suo romanzo, recentemente pubblicato su Urania Speciale, Il Quinto Principio.
Tra il pubblico oltre a parecchi appassionati di fantascienza letteraria e curiosi giocatori, anche prestigiosi addetti ai lavori, già presenti pure al precedente incontro, come Giuseppe Lippi, Franco Brambilla e Giuseppe Festino.
Catani ha quindi nel tempo a sua disposizione parlato non solo del libro, un'opera dalla lunga gestazione, come sanno i nostri lettori, ma anche del suo rapporto pluridecennale con la fantascienza, forma di letteratura che ha sempre cercato di diffondere, non solo scrivendo racconti e romanzi, come gli Universi di Moras, primo vincitore del premio Urania, ma anche svolgendo un ruolo attivo nel fandom, partecipando alle convention e promuovendo finanche antologie scolastiche a tema fantascientifico.
Senza quindi avvertire il tempo che passava, ci siamo ritrovati alla fine della prima giornata. Un folto gruppo di partecipanti si è recato in un vicino ristorante, dimostrando ancora una volta la predilezione dei fantascientifici, ma anche dei giocatori, alla buona tavola e alla buona compagnia.
Il secondo giorno mi ha visto impegnato, durante la mattinata, a giocare ad altre frenetiche partite a Space Alert. Abbiamo salvato l'astronave, non senza qualche patema. Ma sbagliando s'impara. Assisto anche a una spiegazione fiume delle regole di un gioco che a dire il vero mi intriga parecchio, Twilight Imperium. Una summa di complessi meccanismi strategici, diplomatici e di gestione risorse, che confluiscono in uno scenario degno delle migliori Space Opera. Peccato che non riesca neanche a cominciare la mia prima partita, perché nel momento in cui si è riuscito a radunare un gruppo abbastanza numeroso di giocatori intorno al tavolo, l'inizio degli altri incontri letterari, e quindi il richiamo al mio “dovere di cronaca” mi riporta nella sala conferenze. Peccato. Ringrazio ancora i ragazzi che pazientemente mi hanno spiegato il gioco. Prima o poi ci giocherò. Promesso.
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