Nel mondo della fantascienza è raro che autori non anglosassoni riescano a competere in premi all'infuori dal loro paese. Qualche eccezione l'ha riservata il Gran Prix de l'Imaginaire, in Francia, dove diversi italiani (tra i quali la nostra rivista Robot) hanno ottenuto gratificanti vittorie, e naturalmente il Premio Europa, che è distribuito abbastanza equamente tra i candidati dei diversi paesi del continente.
Sono perciò molto significative le due notizie che ci arrivano in questi giorni.
La prima dalla Gran Bretagna. Viene annunciata proprio oggi la short list dei finalisti al BSFA Award, equivalente inglese del nostro Premio Italia, e nella categoria racconto troviamo The Beloved Time of Their Lives di Roberto Quaglia e Ian Watson, uno dei racconti del noto ciclo The Beloved of My Beloved, dal quale un racconto è uscito anche in Italia su Robot.
Gli altri finalisti sono Ian Whates, Eugenie Foster, Kim Lakin-Smith, Dave Hutchinson, Ian McDonald. Confessiamo la nostra ignoranza, a parte l'ottimo McDonald, dato per favorito, non conosciamo nessuno degli altri autori.
Non c'è ancora una finale (se arrivasse sarebbe un'impresa davvero storica) ma c'è l'inclusione nella lista dei "papabili" fatta da SF Awards Watch per la categoria "miglior artista" del Premio Hugo. Parliamo naturalmente del nostro Maurizio Manzieri, apprezzatissimo copertinista di Fantasy & Science Fiction (e anche di Robot nell'annata 2008, ma i votanti per l'Hugo leggono di più la prima...). In lista nove artisti, tra i quali il favorito alla vittoria finale quest'anno dovrebbe essere John Picacio, autore delle copertine di Robot nel 2007.
Triste notare che in entrambi i casi questi due validi rappresentanti della fantascienza di produzione italiana sono stati apprezzati molto più all'estero che in Italia. Anche il nostro settore evidentemente è capace di far fuggire i migliori cervelli.
Sosteniamoli con tutto il nostro entusiasmo.
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