È difficile scrivere una classifica sui migliori fumetti di fantascienza di questo decennio, perché la tentazione di inserire qualche opera uscita sulla fine degli anni novanta e arrivata da noi solo in seguito è veramente pressante. Planetary, Authority, The League of Extraordinary Gentlemen, Transmetropolitan, Tom Strong, Top Ten, per citare alcuni titoli, sono tutti usciti prima della fine del millennio e hanno letteralmente rivoluzionato la fantascienza a fumetti. Le nuove idee che si stavano diffondendo in quel momento sul piano letterario e su quello multimediale sono state riprese e sviluppate, anziché scimmiottate, dal mondo dei fumetti portando a esiti eccellenti. Realtà alternative, teorie postumane, space opera, ucronia e steampunk per la prima volta si affacciavano in modo serio su una realtà che era stata un po' trascurata o trattata alla leggera dalle correnti hardcore del genere fantascientifico. Se però si vince la tentazione e si comincia a cercare nell'eredità che questo profondo cambiamento ha lasciato, emergono comunque opere interessanti che possono benissimo reggere il confronto con quelle che le hanno precedute.
Warren Ellis, l'autore scozzese che ha legato più di tutti il suo nome alla fantascienza, dopo il capolavoro di Transmetropolitan è riuscito negli ultimi anni a creare opere di qualità anche nel contesto del fumetto mainstream, di solito molto refrattario a inutili complicazioni. Iron Man: Extremis è proprio uno degli esempi di come possano coincidere ottiche più commerciali con teorie transumaniste e atmosfere post-cyberpunk. Riuscire a cambiare e allo stesso tempo aggiornare per il nuovo millennio uno dei più importanti personaggi Marvel è un'impresa degna di nota, tanto come reinventare una vecchia serie di fumetti degli anni '80 e renderla il capolavoro che è New Universal. Il nostro pianeta viene d'improvviso gettato nel mezzo di un cambio di paradigma e si appresta a varcare la soglia della singolarità attraverso scenari in equilibrio fra la realtà primaria e le varie sfumature "iperspaziali" che le stanno attorno. Un fumetto visionario in cui coesistono atmosfere ai confini della realtà con le più moderne teorie quantistiche.
Un altro punto cardinale della fantascienza a fumetti di questo decennio è Brian K. Vaughan che assieme a Ellis riesce ad aggiudicarsi una doppietta in classifica. Y: The Last Man è infatti un'opera visionaria ambientata in un futuro molto vicino al nostro nel quale un cataclisma globale ha ucciso tutti gli esseri viventi di sesso maschile, salvo un ragazzo e la sua scimmia. Temi sociali, sindrome del sopravissuto, ironia, una buona dose d'azione e uno sguardo critico sul nostro presente si fondono perfettamente in un fumetto che potrebbe tranquillamente confrontarsi con la profondità di Io sono leggenda di Richard Matheson. Più realistico e più politico, ma altrettanto valido, è Ex Machina: il tentativo, peraltro perfettamente riuscito, di calare un supereroe nelle vere dinamiche che tengono in piedi un cosmo complesso come la città di New York. Mitchell Hundred, conosciuto come La Grande Macchina, si trova infatti catapultato proprio sulla sedia del sindaco di New York dopo aver salvato una delle torri gemelle dagli attentati dell'undici settembre. Privo di eccessive semplificazioni e di luoghi comuni, Ex Machina riesce a trattare argomenti scottanti con una freschezza e una dignità invidiabili.
Su un'opera del calibro di All Star: Superman, scritto da Grant Morrison, si possono spendere infinite parole ma nulla aggiungerebbero al fatto che ci troviamo di fronte a uno dei manifesti più toccanti della fantascienza contemporanea. Un fumetto che riesce a spaziare per oltre un secolo di cultura fantastica, estrapolandone lo spirito e trasmettendolo al lettore con una freschezza emozionante. Morrison non è mai stato uno scrittore semplice né costante nella qualità delle sue creazioni, barcamenandosi spesso fra opere eccellenti e non troppo riuscite. Qui però riesce ad arrivare a un picco difficilmente raggiungibile più di una volta.
Se amate la vera space opera, quella, per intendersi, con immense battaglie spaziali, incommensurabili forze cosmiche che si affrontano, innumerevoli razze aliene, dove è in gioco il destino stesso dell'universo, allora amerete Morgana di Luca Enoch e Mario Alberti. Un bel fumetto in cui si fondono atmosfere degne del miglior Dune con il senso del meraviglioso che ha regalato ai primi spettatori l'episodio IV di Guerre Stellari. Ben scritto, ben sceneggiato e ben disegnato, merita di rappresentare la creatività italiana nella fantascienza a fumetti di questo decennio.
Nick Abadzis è uno scrittore inglese che, passando da 2000 AD alla sceneggiatura di qualche episodio del Doctor Who, ci ha infine regalato uno dei fumetti più toccanti del decennio. Laika è una graphic novel che racconta la storia della prima creatura vivente lanciata nello spazio vista dai molteplici punti di vista: di Korolev, capo ingegnere del progetto Sputnik 2, di Yelena, la veterinaria incaricata di preparare il cane al lancio, e della stessa Laika, un cucciolo abbandonato destinato a una fama inconsapevole e postuma. Abadzis riesce a creare una forte emozione senza esser retorico e a calarci in uno spaccato di Guerra Fredda riletto attraverso punti di vista decisamente insoliti.
Realistica, a volte cruda ma curata fin nei minimi dettagli è la serie Planetes di Makoto Yukimura. Un gruppo di paria dello spazio incaricato di raccogliere i detriti vaganti nell'orbita terrestre ci svela con sguardo disincantato ma allo stesso tempo pieno di meraviglia il fascino pericoloso dell'era spaziale. Silenzio, radiazioni, tecnologie appena futuribili, solitudine, sabotaggi e azione fanno parte di un fumetto che potrebbe tranquillamente tener testa a una sceneggiatura di Stanley Kubrick.
Se riscrivessimo il celebre 1997: fuga da New York in chiave di critica sociale e lo aggiornassimo al nuovo millennio potremmo ottenere qualcosa di simile a DMZ di Brian Wood. Una seconda guerra civile divampa negli Stati Uniti, causata dal collasso sociale dovuto a una eccessivamente aggressiva politica estera del paese. Nessuno è al sicuro mentre il governo federale affronta senza esclusione di colpi l'esercito degli autoproclamatisi Stati Liberi. Un giornalista si ritroverà bloccato nell'occhio del ciclone, cioè nella contesa zona demilitarizzata di Manhattan, fornendo, coi suoi servizi, un peculiare punto di vista sulle motivazioni del conflitto.
I Wildcats di Jim Lee sono stati negli anni '90 la punta di diamante della neonata Image Comics e a modo loro hanno contribuito a scrivere, in bene o in male, la storia del fumetto. Autori del calibro di Chris Claremont o Alan Moore si sono avvicendati sulle varie incarnazioni del fumetto riuscendo con il tempo a rinnovarne il mito, nonostante il mutamento dei gusti e del modo di pensare il genere fumettistico dei supereroi negli ultimi anni. Joe Casey, con Wildcats 3.0, ci regala un'opera splendida, divertente e irriverente di pura fantascienza, un piccolo gioiello piacevole che nulla ha da invidiare nel confronto con ben più pubblicizzate produzioni. Un essere cibernetico alieno, dopo aver ereditato dal suo mentore un'ingente fortuna, decide di salvare da se stesso il genere umano creando la corporazione definitiva con cui "conquistare" o almeno influenzare lo status quo globale. Originale nella realizzazione quanto splendido nella sceneggiatura e nei dialoghi.
Siamo arrivati alla fine e allo specchietto di riepilogo dei migliori fumetti di fantascienza del decennio. Ne sono stati scelti volutamente solo dieci. Verranno riassunti in ordine sparso, non per importanza, nella speranza che possano dare qualche spunto di buona lettura.
I migliori:
Wildcats 3.0 di Joe Casey
New Universal di Warren Ellis
Iron Man: Extremis di Warren Ellis
Y: The Last Man di Brian K. Vaughan
Ex Machina di Brian K. Vaughan
All Star: Superman di Grant Morrison
Laika di Nick Abadzis
DMZ di Brian Woods
Planetes di Makoto Yukimura
Morgana di Luca Enoch e Mario Alberti
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