Continuano le avventure di Bisesa Dutt, la peacekeeper delle forze ONU coinvolta in una incredibile avventura sul pianeta Mir, formato da innumerevoli "spicchi" presi dalla terra in epoche differenti.
Il secondo capitolo della trilogia dell'Odissea nel Tempo, L'occhio del sole, sposta l'azione in un immediato futuro (l'anno è il 2037), su una Terra "normale", che potrebbe essere la nostra, ma minacciata da una catastrofe cosmica.
Il sole è stato infatti destabilizzato da un intervento esterno, i misteriosi Primogeniti, responsabili della creazione di Mir, intendono sterilizzare il nostro pianeta, eliminando completamente la razza umana, vista come una minaccia.
Sebbene Biseda abbia trascorso cinque anni su Mir, ritorna a Londra il giorno dopo essere scomparsa in Afghanistan, proprio quando un disastroso evento causa la morte di migliaia di persone e terribili distruzioni: il sole emette un impulso elettromagnetico immane.
L'unico scienziato che ha saputo prevedere il comportamento del sole, l'eccentrico Eugene Mangels, profetizza una nuova eruzione solare, stavolta tale da cancellare la vita dalla superficie del pianeta, meno di cinque anni separano l'umanità dall'estinzione.
Una volta compresa la portata della catastrofe che si sta preparando le risorse di tutta, o quasi tutta, l'umanità vengono mobilitate per riuscire a garantire la sopravvivenza della maggior parte della popolazione; viene così decisa la costruzione di un immenso scudo spaziale da posizionare nel punto di LaGrange 1, in grado di deviare la maggior parte delle rdiazioni emesse dal sole.
Anche nella disperata lotta per evitare l'estinzione emergono tuttavia le divisioni politiche e religiose che funestano il nostro pianeta: la Cina si rifiuta di partecipare alla costruzione dello scudo, preparando un misterioso progetto alternativo, e gruppi di fanatici religiosi cercano di sabotare il progetto dello scudo spaziale.
Lentamente i problemi e le difficoltà che si presentano vengono superati, e lo scudo incomincia a prendere forma, ma anche la data del disastro si avvicina, riuscirà l'umanità a sopravvivere alla prova o farà compagnia a dinosauri e ammoniti sul triste libro delle specie estinte?
Il secondo capitolo della saga di Arthur C. Clarke e Stephen Baxter cambia completamente scenario, detto addio al pianeta MIR Biseda, assieme ai lettori, si trova catapultata in una storia catastrofica, decisamente meno originale rispetto al pianeta "Arlecchino" del primo romanzo.
A dire il vero se gli autori avessero aggiustato appena un po' la storia nessuno si sarebbe accorto che L'occhio del sole è il seguito de L'occhio del tempo, il romanzo si regge benissimo da solo, forse anche troppo.
Ho trovato sconcertante questo cambio di prospettiva, e sono curioso di vedere come sarà conclusa la storia nel terzo capitolo, che dovrebbe ridare coerenza a tutto il ciclo.
A parte questo il romanzo è ben scritto, e piacerà sicuramente agli appassionati delle storie catastrofiche, i problemi che sorgono durante la progettazione e la costruzione dello scudo sono risolti in modo brillante, l'arrivo della tempesta solare è raccontato in modo egregio e la storia ha un ottimo ritmo.
Per contro resta qualcuno dei problemi del primo romanzo, quasi tutti i personaggi sono stereotipati, mentre alcune sottotrame, come quella dei fondamentalisti e il tentativo cinese, sono poco sviluppate, conseguenza logica della scelta di focalizzare il romanzo sulla corsa per la sopravvivenza.
Anche il finale è condizionato da questa impostazione, infatti è la parte più debole del romanzo, la mazzata che ha colpito la Terra viene superata in pochissimo tempo, e l'umanità riprende la strada dello spazio, in attesa del confronto finale con i Primogeniti.
In definitiva L'occhio del sole è un romanzo discreto, anche se aggiunge ben poco a quanto appreso nel primo capitolo della trilogia, in attesa di una conclusione che si spera non deluda le attese.
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