L'anomalia Pioneer è una decelerazione inspiegabile dei veicoli spaziali Pioneer 10 e 11, lanciati nello spazio negli anni Settanta. La forza sembra agire su di essi dal momento in cui hanno messo la testa fuori dal Sistema Solare. Il rallentamento è molto piccolo: appena (8,74 ± 1,33) × 10 ^ -10 ms ^ -2. Ma il grande quesito è: che cosa lo provoca?
Una possibilità è che la decelerazione sia il risultato di una forza gravitazionale di lunga gittata che non è osservata sulla Terra. Ma se fosse così, allora questa forza dovrebbe agire anche su molti oggetti del sistema solare esterno.
All'inizio di quest'anno, è stato preso in considerazione uno studio dell'orbita di Plutone, che comunque non è stato in grado di escludere la possibilità che una forza agisca su di esso perché l'orbita di Plutone è ancora così poco conosciuta.
Oggi si guarda a uno studio analogo in cui gli oggetti di attenzione sono i satelliti principali di Nettuno: Tritone, Nereide e Proteus. All'inizio di quest'anno, gli astronomi hanno pubblicato il risultato di una nuova analisi del moto di questi corpi studiate su orbite diverse.
Ora Lorenzo Iorio, ricercatore presso l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Pisa, ha analizzato queste orbite e ha concluso che una forza simile a quella che agisce sulle Pioneer non può essere la stessa che agisce su Tritone, Nereide e Proteus, perché le perturbazioni anomale che ne deriverebbero sarebbero troppo grandi per sfuggire a un rilevamento.
"La possibilità che l'anomalia delle Pioneer possa essere un fenomeno esotico gravitazionale sembra ormai poter essere confutata," ha affermato Iorio.
Questo lavoro fa parte di un crescente corpo di prove sul fatto che l'anomalia delle Pioneer non sia imputabile a un effetto gravitazionale. È un bel rompicapo. Se non è di origine gravitazionale, che tipo di forza sta agendo sulle sonde Pioneer?
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