Chi legge fantascienza avrà avuto per le mani uno o più libri illustrati da Giuseppe Festino, disegnatore che da oltre trent’anni illustra racconti e romanzi. In questi giorni viene distribuito a quanti ne hanno fatto richiesta il volume Fantacromie pubblicato da Edizioni Della Vigna nella collana Il Collezionista.
Festino ha esordito in ambito fantascientifico realizzando la copertina di una fanzine curata a suo tempo da Angelo de Ceglie. Una copia di questa fanzine, racconta Festino, finì nelle mani di Vittorio Curtoni, che lo invitò a collaborare con Armenia illustrando la rivista Robot, e da allora le sue opere sono apparse anche su Urania, Pulp, Aliens, Fantacollana, una serie di libri editi in Germania e molte altre collane ancora.
Fantacromie è un volume di grande formato (cm 21 x 29,5) a tiratura limitata. Ogni copia è autografata dall’artista e contiene settantatre tavole di cui dieci a colori. Cinque sono sino a oggi inedite. Il volume contiene un lungo articolo dal titolo Il serbatoio delle idee scritto da Festino e la prefazione di Marzio Tosello.
L’autore. Giuseppe Festino è nato il 22 settembre del 1943 a Castellammare di Stabia. Scopre molto presto la sua predisposizione verso il disegno e i colori. Dopo gli studi fatti tra Verbania e Domodossola al seguito della famiglia, si trasferisce a Milano e inizia a lavorare nel settore editoriale. Esordisce su fanzine come Vox Futura e Alternativa, poi dal 1976 collabora con la casa editrice Armenia firmando per la rivista Robot, curata da Vittorio Curtoni, le copertine e gli interni in bianco e nero con quel suo tratteggio inconfondibile. Successivamente collabora con molte altre importanti case editrici come Mondadori, per la quale realizza molte copertine anche per Urania. Recentemente ha ripreso la sua collaborazione con Robot, nella nuova serie edita da Delos Books. Collabora anche con varie agenzie pubblicitarie. Vari suoi lavori sono inseriti in collezioni private sparse per il mondo.
La quarta di copertina. Criii...criii...criii il pennino corre veloce e leggero sulla carta bianca. Lascia lievi tracce dietro di sé, che in alcuni tratti si affollano, in altri si rarefanno. La mano sembra volare, come se avesse invisibili ali. Ogni tratto è preciso e lieve, diretto come una stoccata. Qualcosa sta nascendo sotto l'impulso della fantasia del nostro artista, ma non è dato subito capire cosa. Come si può immaginare quello che lui percepisce? La trama si infittisce o si disperde, e finalmente si comincia a intravedere qualcosa che sembra avere un senso compiuto. Sicuramente si tratta di una creatura di nuovo genere, mai vista prima se non negli incubi più bui, oppure potrebbe essere una creatura di fatale bellezza, o un uomo in preda alla più abietta paura. O altro ancora, perché mille sono, così di primo acchito, le direzioni che all´improvviso può prendere la fantasia. Perché Giuseppe Festino, l'artista di cui si vuole parlare, segue sì la traccia del racconto o del romanzo che vuole illustrare, ma anche i meandri della propria inventiva, nutrita di immagini che vengono da ogni dove. (Marzio Tosello)
Giuseppe Festino, Fantacromie (2009)
Edizioni Della Vigna, collana Il Collezionista 2, pagg. 92, euro 22,00
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