Tra il 18 e il 19 novembre 2009, per 24 ore consecutive, il Very Large Array di Socorro (New Mexico) e altri 35 radiotelescopi posizionati in tutto il mondo si sono messi in ascolto di 243 punti dell’universo. Nessun contatto con civiltà extraterrestri, né asteroidi in rotta di collisione con la Terra. Lo scopo è quello di misurare, con una precisione mai raggiunta prima, il “sistema di riferimento celeste”.
In passato l’operazione è stata completata con successo osservando 202 differenti punti nel cosmo: ora, con 41 soggetti in più da osservare, si otterranno preziosi dati per aggiornare l’ICRF (International Celestial Reference Frame).
Anche l’Italia, con il GCS di Matera e l'antenna dell'Istituto di radioastronomia di Noto, in provincia di Siracusa, ha collaborato all’iniziativa.
Per migliorare la precisione del quadro di riferimento occorre puntare gli strumenti su soggetti immobili. Per far ciò, è sufficiente utilizzare un semplice espediente: osservare oggetti tanto lontani da apparire praticamente immobili. Per questo motivo i radiotelescopi sono stati puntati prevalentemente verso le quasar, lontanissime galassie dalle quali provengono i segnali radio che possono essere captati dai radiotelescopi.
La grande accuratezza ottenuta permetterà di misurare con ancora maggior precisione fenomeni di ogni genere, dallo spostamento delle zolle tettoniche alla posizione GPS delle auto.
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