La Mosca del 2053 non sarà tanto differente da quella di oggi, più di quaranta anni ci separano dal futuro immaginato da Francesco Verso nel romanzo vincitore del Premio Urania 2008, E-Doll, ma molte cose sono rimaste le stesse.
Non stupisce quindi trovarsi alle prese con un omicidio, tuttavia per Igor Gankin, un poliziotto che ne ha viste davvero molte, questo caso si presenta diverso dalla consueta routine del massacro.
Quella che credeva essere una ragazza si rivela un E-doll, un androide costruito per il piacere umano, straordinaria creatura quasi immortale, in grado di autoripararsi grazie a miliardi di nanobot, costruito dalla Silitron, la corporazione che ha come slogan "Fate l'amore. Vivrete meglio, vivrete di più!".
Ma stavolta la devastazione è tale che non potrà esservi ritorno, solo pochi pezzi di bioware potranno essere riutilizzati, l'essenza dell'essere artificiale è andata irrimediabilmente persa.
Troppi gli interessi, troppe le persone che odiano gli E-doll per poter puntare il dito su un probabile colpevole, così Gankin inizia una ricerca che lo porterà a scoperte sconvolgenti e inaspettate.
Il detective verrà a sapere che l'eliminazione sulla quale sta indagando non è un fatto isolato, centinaia di altri androidi sono stati distrutti in tutto il mondo, quasi che sia in atto un grande disegno di sterminio.
Gankin inoltre entra in contatto con Grigorij Kursilov, il Fabbricante di Sorrisi, il creatore degli E-doll, che gli rivela come lo slogan della Silitron non sia solo una trovata pubblicitaria.
Le indagini di Gankin si intrecciano con le vicende di Maya, adolescente terribilmente attratta del mondo degli E-doll, e di Angel, un modello X6, l'androide ermafrodita più avanzato, inconsueta coppia che catalizza e cortocircuita la vicenda, portandola alla conclusione con una risposta inaspettata.
Sebbene trama e ambientazione possano far pensare a un thriller cibernetico in realtà questo romanzo è qualcosa di diverso, l'autore approfitta di una scoperta tecnologica per immaginare un possibile sviluppo della nostra società.
Gli E-doll fungono da capri espiatori per le pulsioni più nascoste e malsane dell'umanità, e grazie alla loro funzione catartica crimini e violenza sono in netta diminuzione, così come la prostituzione "vecchio stile".
Personalmente non sono affatto convinto che le cose potrebbero andare davvero in questo modo, tuttavia ho trovato l'idea affascinante.
L'ambientazione e i personaggi sono delineati in modo perfetto, chiunque abbia una conoscenza non superficiale della Russia riconoscerà tanti piccoli particolari, tante parole che immergono il lettore in uno scenario terribilmente realistico.
I protagonisti della storia rappresentano punti di vista differenti sul sesso e sull'amore, ciascuno con un vissuto più o meno tormentato, ma anche i comprimari sono tratteggiati in modo convincente.
Non del tutto un thriller, dicevamo, e questo si riflette sullo svolgimento della vicenda, dove le scene d'azione sono decisamente ridotte, gli appassionati del genere potrebbero esserne delusi, e questo forse è l'unico limite del romanzo.
E' arrivato il momento di parlare delle scene di sesso, non sono molte ma sono discretamente esplicite, cosa che non mancherà di scatenare polemiche; personalmente ritengo che nella fantascienza ci stia tutto, se si deve far esplodere un'astronave la si fa esplodere, se serve una scena di sesso la si descrive, le scene erotiche descritte in E-Doll sono funzionali alla vicenda, e non viceversa.
In definitiva Verso ha mescolato tecnologia, erotismo, affetti famigliari e filosofia, senza dimenticare un accenno alle radici della fantascienza, rappresentate da Asimov e Dick, in un romanzo affascinante, degno vincitore del Premio Urania.
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