Nel mondo devastato della California del 2032 un gruppo di uomini e donne cerca di sopravvivere alla violenza e alla disperazione. Alla loro guida è Lauren Olamina, una leader visionaria con un progetto di salvezza che unisce la fede al pragmatismo, il rispetto dei valori umani alla necessità della forza. Sullo sfondo di un continente lacerato dai conflitti e da una crociata religiosa reazionaria che parte dalla presidenza degli Stati Uniti, Lauren, sua figlia Larkin e gli altri compagni cercano le soluzioni che possono salvare le loro esistenze e permettere al loro mondo di rimanere in vita.

Octavia Estelle Butler è la piú nota scrittrice afroamericana di fantascienza. Nata il 22 giugno 1947 a Pasadena, in California, si definisce "confortevolmente asociale, un'eremita nel centro di Los Angeles, pessimista, femminista, uno strano miscuglio di pigrizia e ambizione, di perplessità e sicurezza". Nei suoi romanzi si raccontano i conflitti razziali e tra i sessi, le difficoltà delle minoranze, la segregazione dei "diversi", alieni e terrestri. Butler ha ricevuto molti riconoscimenti (anche al di fuori del genere): ha ottenuto il premio Hugo nel 1984 con il racconto Speech Sounds e di nuovo nel 1985 con Bloodchild (che ha vinto anche il Nebula). Tra le sue opere più importanti ricordiamo il ciclo dei telepati di Patternmaster e la trilogia della Xenogenesi. La parabola dei talenti, seguito di La parabola del seminatore (Solaria 4, aprile 2000) si è aggiudicato nel 2000 il premio Nebula. Octavia E. Butler, La parabola dei talenti, Solaria Collezione 4, pag. 450, L. 9900.