Se si osserva il mondo della fantascienza dall’esterno, italiana o anglosassone poco importa, c’è fra tante una peculiarità che salta agli occhi prepotentemente: i premi. Si, è vero, oggi si premia tutto e tutti, ci sono riconoscimenti in ogni forma d’arte ed in ogni dove. Si premiano gatti, cani, perfino gente che partecipa ad un reality show in televisione, alla finse si ritrova in mano con una coppa. Ma la fantascienza ha tantissimi premi tanto che a volte sembra che ci siano più premi che premiati Prendiamo il premio Hugo. È il più importante premio del mondo dedicato alla fantascienza. All’anagrafe si chiamerebbe Science Fiction Achievement Award, ma tutti lo chiamiamo Hugo in onore di Hugo Gernsback, fondatore nel 1926 della rivista Amazing Stories, la prima rivista di fantascienza del mondo. Viene assegnato durante la Worldcon, ossia la iunione mondiale dei professionisti e degli appassionati di science fiction. Più o meno, il premio funziona così: ai presenti alla Worldcon viene proposta una rosa di autori candidati in varie categorie (romanzo, racconto, rivista, editor, etc.), e il premio viene aggiudicato all'autore più votato dal pubblico presente. In Italia c’è il Premio Italia, che più o meno è l’equivalente del Premio Hugo. Viene assegnato infatti durante l’Italcon, la convention dei professioni ed appassionati italiani. Poi ci sono tantissimi altri premi, sia negli Stati Uniti, sia in Europa. Non li citiamo tutti, ma su Wikipedia ne avrete un elenco preciso.
La domanda cruciale è: a cosa servono i premi? Ed in particolare quelli di fantascienza? Sulla carta dovrebbero servire all’autore per farsi conoscere se è un esordiente o a farsi conoscere di più o ad un pubblico diverso se è già noto; all’editore per vendere più copie di un libro, ma anche per segnalare che un determinato personaggio o un prodotto culturale è meritevole di essere segnalato sul piano culturale, quindi in questo caso serve a tutti, alla fantascienza in genere potremmo dire. Ovviamente non è detto nulla di questo. Personalmente nel ristretto mondo della fantascienza, credo che i premi servano solo agli addetti ai lavori. Non credo che un romanzo vincitore del premio Italia o del premio Urania o dell’Odissea venda di più dopo averlo ricevuto, così come non è detto che un premio venga necessariamente assegnato al più meritevole. Serve però all’autore per poter dire ha ricevuto quel premio, serve all’editore per apporre sulla copertina la dicitura “vincitore del premio…”. Serve ai giornalisti per scrivere che quel romanzo ha vinto il tal premio. Quanto serva realmente ai lettori, non so. O almeno ho qualche dubbio.
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