Recentemente, scrivendo la postfazione di un romanzo di A.E. van Vogt, Crociera nell'infinito, terminavo con un paragrafo intitolato: “Fu vera scienza?” che parlava del rapporto - alquanto disinvolto - tra van Vogt e le discipline scientifiche. Teniamo presente che all'epoca in cui van Vogt è giunto in Italia, non soltanto i suoi superuomini facevano sognare i lettori - lo slan Jommy Cross che disponeva di armi atomiche segrete, Hedrock che nella sua “tuta da lavoro” era pronto (“a ogni livello, mentale, fisico e molecolare”) a imporre il suo volere per il bene dell'umanità - ma un senso di meraviglia era destato anche dalle scienze vanvogtiane,le discipline scientifiche dai nomi altisonanti: la similarizzazione, il connettivismo, l'energia tempo. Ora, è facile lasciarsi affascinare dalle imprese dei superuomini - altruistici o vendicativi che siano - dagli eroismi di Sandokan o di D'Artagnan o d'Edmond Dantes e magari di quella Primula Rossa che piaceva a Farmer, ma lanciare un leopardiano “l'armi, qua l'armi!” perché il trasporto verso le scienze è troppo forte…be', è un evento assai più raro. Che la scienza o la tecnica siano capaci di destare emozioni può forse essere vero, ma mi viene sempre alla mente un episodio di un film con Matthau e Aykroyd, Lo strizzacervelli. Aykroyd si sostituiva a uno psicologo che teneva un programma alla radio e dava risposte non convenzionali. Gli telefona un tale che non riesce a trattenersi; basta che pensi alla parola “sesso” per eccitarsi. Allora Aykroyd gli risponde, professionale: “Tu sei affetto da una grave eiaculazione precoce, ma non devi preoccuparti. Ora tentiamo una cura. Devi pensare a qualcosa che non possa assolutamente eccitarti. Per esempio a riparare la trasmissione di una Dodge automatica del 61. Funziona sempre con me. Immagino mentalmente di infilarmi la tuta e i guanti, scivolo sul pavimento sotto il motore, seguo il tubo e arrivo al giunto dove mi fermo un po' a giocherallare con la leva…” Mugolii dell'ascoltatore. Aykroyd non s'interrompe: “Poi arrivo al cambio di marcia e levo tutto, sfilo la coppa e allargo la fessura dell'ingranaggio…” Lamenti eccitati dell'ascoltatore. Aykroyd commenta, perplesso: “Ma tu ti stai eccitando per la trasmissione di una Dodge del '61! Forse è meglio che venga a trovarmi in studio…”.
La vera e la fanta scienza
La scienza suscita emozioni? Se lo chiede Riccardo Valla in questa nuova puntata della sua rubrica.
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Rubrica Futuro di Ieri
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