Anche Barbara Ciardo ha accolto con un misto di entusiasmo e timore la notizia che avrebbe lavorato a Secret Invasion ForntLine. “È stata davvero una bella sorpresa e una

grande emozione sapere di essere stati scelti per questo progetto della Marvel. Devo dire che è stata anche una gran fatica, perché sapevamo di lavorare ad albi che sarebbero usciti il mese successivo e quindi i ritmi sono stati davvero molto sostenuti”.Ma quali difficoltà si possono incontrare a lavorare per una casa editrice americana e della portata della Marvel? “La principale difficoltà – ci spiega Castiello - è stata rappresentata dai tempi sempre molto contingentati. A volte, arrivavano richieste di piccole modifiche che dovevano essere fatte subito e spesso non tenevano conto del fuso orario. Devo dire che in quel periodo ho dormito davvero poco, ma è stata un’esperienza comunque esaltante”.Sul perché la Marvel abbia deciso ad un certo punto di rivolgersi a disegnatori americani, Marco ha le idee chiare: “Negli ultimi anni c’è stata la volontà della Marvel di avere una visione diversa del mondo dei supereroi. Da questa esigenza è nata la collaborazione tra molti disegnatori europei e italiani, penso a Gabriele dell’Otto e Simone Bianchi ad esempio, che hanno apportato un nuovo modo di esplorare il Marvel Universe. Io – aggiunge il disegnatore dello GG Studios - mi sono semplicemente inserito in questa scia e se mi hanno scelto vuol dire che hanno visto nei miei disegni qualcosa di diverso dalla produzione tipica della Casa delle Idee”.Abbiamo chiesto, invece, a Barbara Ciardo che tecnica ha usato per colorare le tavole di Secret Invasion FrontLine. “Per il mio lavoro – ha spiegato la giovane colorista di comics – è innanzitutto importante un confronto con il disegnatore già nella fase iniziale del progetto, quando cioè abbiamo solo la sceneggiatura. Il mio lavoro, poi, inizia qundo la tavola disegnata viene approvata. Allora passo a digitalizzarla, trasferirla cioè dalla carta al computer, e colorarla essenzialmente con il programma Photoshop. Nel caso di FrontLine – continua Barbara – ho usato uno stile molto acquerellato, per rendere più realistico l’effetto finale”.

FrontLine è la visione degli eventi di Secret Invasion da parte della gente comune, ma anche in questa serie ci sono scene d’azione con i supereroi: “Il tutto però – racconta Marco - è visto con uno sguardo più realistico e credo che ciò si rifletta anche nei miei disegni”.

Nella costruzione di un fumetto, seppur seriale, è sempre fondamentale l’alchimia tra disegnatore e sceneggiatore, ma - come ci spiega Castiello – in casa Marvel le cose a questo proposito sono gestite in modo diverso. “Durante la lavorazione della miniserie, non ho avuto un vero rapporto con Brian Reed perché le nostre comunicazioni erano filtrate dall’editor della Marvel. Così se lui voleva delle modifiche ai miei disegni era l’editor a fare da portavoce e se io volevo dei chiarimenti, era sempre l’editor che fungeva da tramite. È un po’ una stranezza, ma è così che funzionano le cose alla Marvel. Paradossalmente ho avuto un contatto e modo di parlarci solo dopo la pubblicazione della miniserie”.

Non possiamo non chiedere a Marco quali sono i suoi autori di riferimento nel mondo della Nona Arte: “Il disegnatore italiano che è un po’ il mio è Ferdinando Tacconi. Un giorno spero di raggiungere la magia del suo disegno. Tra i disegnatori Marvel, devo dire che mi piace molto Fancis ;;;;Leinil Yu che ha disegnato proprio la serie principale di Secret Invasion”.

Anche Barbara Ciardo ha un italiano come suo mentore: “Considero un Maestro Sergio Toppi, sia dal punto di vista grafico sia da quello più squisitamente narrativo. Poi mi piacciono anche molti disegnatori americani”.

Siamo sicuri che sentiremo parlare ancora di Marco Castiello e Barba Ciardo due giovani che possono già contare su una collaborazione con la Casa delle Idee, la casa editrice che ha fatto sognare decine di migliaia di lettori in tutto il mondo con personaggi come Iron Man e l'Uomo Ragno.