La prima serie animata di Capitan Harlock vede alla regia Rin Taro (futuro regista della serie OAV Captain Herlock: Endless Odissey e soprattutto autore del film animato Metropolis, derivante da un manga di Osamu Tezuka e che rappresenta una sorta di remake dell’omonima opera cinematografica di Fritz Lang), mentre la colonna sonora è diretta da Seiji Yokoyama (che in seguito curerà le musiche dei Cavalieri dello Zodiaco) e, tra i vari brani strumentali che la compongono, un particolare riferimento va alla struggente melodia dell’ocarina. Suonata da Harlock nello spazio e dalla piccola Mayu sulla Terra, questa melodia rappresenta musicalmente il legame esistente tra queste due persone, costrette a vivere separate per via del disprezzo che i rappresentanti del Governo terrestre nutrono verso il pirata spaziale; disprezzo che si ripercuote anche su Mayu, costretta continuamente a subire le angherie dei suoi coetanei e degli adulti che la considerano come l’amica di un fuorilegge. Il responsabile del character design dei personaggi è Kazuo Komatsubara (presente anche negli staff creativi di Devilman, Goldrake e del film Nausicaa nella valle del vento di Hayao Myazaki).
Successivamente a questa serie, Harlock è divenuto protagonista di altre opere animate, ma mai nessuna è riuscita finora ad eguagliare il fascino di quella prima versione. Nelle apparizioni animate successive di Harlock (il film L’Arcadia della mia giovinezza, la serie tv SSX, la serie OAV Endless Odissey da cui però Matsumoto ha preso le distanze imponendo il titolo “Captain Herlock”, ecc…), inoltre, il personaggio viene sempre mostrato alla guida di un’Arcadia dal colore verde (mentre quella della prima serie era blu) e dall’aspetto diverso (a prua è ora presente un gigantesco teschio bianco e non più quel pannello rosso caratteristico della prima Arcadia, da cui poteva fuoriuscire una gigantesca lama con cui speronare le navi nemiche). L’unica occasione in cui si può tornare brevemente ad ammirare l’Arcadia blu della prima serie tv viene offerta dalla serie televisiva Galaxy Express 999, al termine di un memorabile episodio in tre parti, Il castello del tempo (Eps. 79/81). Nel corso di questa tripla puntata il giovane Tetsuro Hoshino (da noi “Masai” Hoshino) e la misteriosa Maetel (“Maisha”) sostano su un pianeta dove un uomo chiamato Harlock ne tiranneggia gli abitanti. Dopo aver smascherato e sconfitto questo “falso” Harlock, Tetsuro torna nel locale dove aveva incontrato uno strano individuo incappucciato, dal quale aveva ricevuto le indicazioni utili per individuare il castello in cui viveva quel finto “Harlock”. Lo sconosciuto sembra però essere scomparso e Tetsuro esce dal locale per andare a cercarlo. In quel preciso istante, il ragazzo vede l’Arcadia blu alzarsi in volo, rendendosi così conto che quell’uomo misterioso che l’aveva aiutato, era in realtà il vero Capitan Harlock.
Sempre nel corso di questo triplo episodio, inoltre, si parla per la prima volta dell’esistenza di quattro pistole leggendarie (chiamate “rivoltelle galattiche” nell’edizione italiana di questa serie), che appartengono ad Harlock, alla piratessa spaziale Esmeralda (nota anche come “Emeraldas” o “Emeralda”), a Maetel e a Tetsuro, il quale l’ha ricevuta in dono dall’anziana madre del costruttore dell’Arcadia. Questi sono però solo alcuni dei vari modi con cui Leiji Matsumoto ama collegare le opere da lui create, dove spesso ritroviamo quel Capitan Harlock che tanto avevamo amato durante la sua lotta contro le mazoniane e che quindi rappresenta il miglior portale d’accesso alla vasta epopea spaziale ideata dal suo autore.
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