L'Istituto nazionale di informatica giapponese, in collaborazione con la Sharp, ha sviluppato una tecnica che rende impossibile videoregistrare i film in sala.
Com'è noto, poche ore dopo l'uscita nei cinema, è facile trovare in rete registrazioni del film, chiamate "cam", realizzate proprio puntando una videocamera amatoriale verso lo schermo. La qualità di queste registrazioni in genere è pessima, al punto che il filmato può essere utile per farsi un'idea del film, ma certo non per gustarsene la visione. Tuttavia, alle case cinematografiche dà evidentemente fastidio.
La tecnologia consiste nel trasmettere impulsi di luce infrarossa da dietro lo schermo del cinema. Gli impulsi passano attraverso lo schermo, che è già normalmente "bucato" per permettere il passaggio del suono, e colpiscono la videocamera del pirata, rovinando la registrazione.
La luce infrarossa è ovviamente invisibile all'occhio umano.
I moderni film proiettati in digitale nei cinema sono inoltre marcati in modo da non essere copiabili; la registrazione con la videocamera fin'ora era però impossibile da bloccare. I danni causati da questi video pirati sono stimati dall'American Film Institute in circa tre miliardi di dollari l'anno, ma ovviamente sono cifre calcolate con principi assolutamente discutibili.
Non sappiamo quando questa tecnologia sarà disponibile per le sale cinematografiche. Ci aspettiamo comunque che nel laboratorio a fianco la Sharp stia già sviluppando videocamere che permettono di videoregistrare ugualmente.
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