Anche stavolta, Cory Doctorow non ce l'ha fatta.
Era la seconda volta che arrivava in finale all'Hugo - la prima volta era successo tre anni fa, con un racconto lungo dal titolo impegnativo, I, robot - eppure questa volta sembrava che le stelle fossero davvero allineate: aveva ben due candidature, nel romanzo e nel romanzo breve; giocava in casa, in Canada; e soprattutto il romanzo col quale era candidato, Little Brother, è davvero uno di quei testi importanti, che lasciano il segno. Non possiamo dare una valutazione sulla qualità dei testi, non avendoi letto né il romanzo vincitore di Neil Gaiman The Graveyard Book né il libro di Doctorow, ma la sensazione, conoscendo i due autori e per quanto abbiamo letto dei due libri, è che non ci sarebbe nulla di strano se il libro di Gaiman fosse più bello, ma che comunque il libro di Doctorow fosse più importante.
Comunque, non è andata.
Con classe difficile da eguagliare, Doctorow ha subito fatto i complimenti ai vincitori sul blog Boing Boing (ormai una delle testate più lette del pianeta) e ha anche pubblicato il suo discorso di accettazione dell'Hugo. Che, purtroppo, non ha potuto leggere.
"This is one of the finest moments in my life" dice Doctorow, "Questo è uno dei momenti più belli della mia vita, la realizzazione di un sogno che ho inseguito fin da quando per la prima volta ho messo su carta un racconto, nel 1977: avevo solo sei anni. I miei amici sanno che seguo gli Hugo come i fan del baseball seguono le finali di campionato, pestando i piedi e gridando quando i libri e i racconti di autori e curatori che mi stanno a cuore vengono riconosciuti dai membri della WorldCon."
Il discorso prosegue con una serie di ringraziamenti, per concludersi con un auspicio. "L'antico sogno dell'accesso universale a tutta la conoscenza umana e il coordinamento semplice per agire su questa conoscenza è alla nostra portata. Se solo riusciremo a mantenere la rete libera e aperta, resistendo ogni volta che i quattro cavalieri dell'infocalisse - i pedofili, i pirati, i criminali e i terroristi - verranno usati come pretesto per chiuderla, allora noi potremo fare tutto."
Il testo completo è all'indirizzo www.boingboing.net/2009/08/10/hugo-award-winners-a.html
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