Lo strappacuore (L’arrache-coeur, 1962) di Boris Vian è un romanzo il cui spunto è forse autobiografico: l'autore è morto giovanissimo, dopo un'infanzia non felice per colpa di una madre possessiva e opprimente. Nel testo si descrive un'inquietante società con barbare consuetudini che possono, letteralmente, strappare il cuore.
I protagonisti sono tre gemelli: Noèl, Joèl e Citroen, i quali hanno una madre, Clementina, ossessionata dal grande amore per i suoi “piccoli”. Presa da continue paure sui pericoli a cui possono andare incontro, Entina, come la chiamano i gemelli, cancella il mondo intorno a loro e li rinchiude in gabbia. Fuori, troviamo un mondo e una natura brutali, una società orrenda che tortura a morte uomini e animali. Ci sono vecchi messi all’asta, ragazzi schiavizzati e un Dio che dispensa favori a pagamento. Un testimone dell’amore distorto di Clementina è lo psichiatra Giacomorto, sempre a caccia di emozioni di altri per colmare un congenito vuoto interiore.
L’autore. Boris Vian è nato a Ville d’Avray nel 1920 ed è morto giovanissimo a Parigi nel 1959. Di grande intelligenza e dotato di una personalità poliedrica, è stato scrittore, ingegnere, cantautore, trombettista e traduttore francese. È stato anche membro del Collège de Pataphysique nonché dirigente del reparto discografico jazzistico presso Philips. Ha scritto dieci romanzi e per quattro usò lo pseudonimo di Vernon Sullivan, in quanto si trattava di storie e tinte forti piene di sesso e violenza. Vari suoi romanzi e racconti sono citati nel Catalogo Generale della Fantascienza come: Et on tuera tous les affreux (E tutti i mostri saranno uccisi – Marcos y Marcos 1993).
La quarta di copertina. Noèl, Joèl, Citroen sono gemelli, anzi tremelli, teneri mariuoli coccoloni e dispettosi. Nella loro crescita, tuttavia, qualcosa non quadra; l’amore ossessivo di mamma Clementina cancella il mondo reale attorno a loro e finisce per chiuderli in gabbia. Anche il tempo si inceppa: da maggio si passa a giuglio, aprosto, febbrugno, ottembre. Accanto al miracolo di una natura magnifica e scenari di puro incanto, brulica una società orrenda, dove i vecchi vengono messi all’asta e Dio è una sorta di magnaccia che dispensa favori a pagamento.
Grande inno alla libertà e alla fantasia, Lo strappacuore è una Gomorra surreale, un mulinello di meraviglie e barbarie che letteralmente strappano il cuore.
Boris Vian, Lo strappacuore (L’arrache-coeur, 1962)
Traduzione Gianni Turchetta, Marcos y Marcos, collana Marcos Ultra 3, pagg. 239, euro 12,50
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