Primo pianeta della stella Phaedra, con un diametro che è tre volte quello terrestre, rifugio di ogni specie di spostati, profughi politici o religiosi, anarchici o seguaci di strani credi politici, il Grande Pianeta ritorna sulle pagine di Urania Collezione.
Dopo averci narrato le avventure di Claude Glystra, il terrestre costretto a un difficile ritorno dopo un catastrofico naufragio, con Il mondo degli showboat Jack Vance ci mostra un altro aspetto della vita su questo fantastico mondo, cambiando completamente ambientazione e personaggi.
Il fiume Vissel, vena liquida che unisce città e tribù distribuite su una vastissima regione, è percorso dagli Showboat, veri e propri teatri viaggianti, con troupe, costumi, scenari e, naturalmente, impresari.
L'aurea vanità di Fironzella e il Miraldra incantata, sono i migliori showboat che navigano sul grande fiume, Garth Ashgale e Apollon Zamp, i loro comandanti, sono divisi da una rivalità che esplode quando Re Waldemar dei Soyvanesi indice una competizione che si terrà al Festival di Mornune.
La prima selezione a Lanteen vede Apollon Zamp vittorioso, non solo grazie alla bravura dei suoi artisti a dire il vero, in ogni caso l'impresario ottiene il lasciapassare per Mornune, ma il viaggio verso la lontana città sarà movimentato e pieno di sorprese, quasi tutte spiacevoli.
Assieme a Damigella Blanche-Aster, giovane, bella e misteriosa, imbarcatasi per raggiungere Mornune, Apollon Zamp riesce a superare tutte le avversità, ma quello che lo attende durante il festival sarà un'altra grossa sorpresa.
Ho riletto per la terza volta questo romanzo, ricordavo la vicenda e i personaggi, ma ancora una volta reimmergersi nelle descrizioni dei paesaggi e delle strane popolazioni del Grande Pianeta è stata un'esperienza con il sapore della novità.
Vance riesce come nessun altro a dare la sensazione di esotico e bizzarro, nonostante la loro comune discendenza umana gli abitanti del Vissel hanno sviluppato una serie di culture differenti, che nemmeno l'utilissimo Indice fluviale riesce a riportare integralmente, il che genera spesso fraintendimenti e situazioni pericolose.
Addirittura a un certo punto nel romanzo si avanza la tesi che gli umani presenti sul Grande Pianeta ne stiano subendo l'influenza, adattandosi anche dal punto di vista fisico: quello che è certo è che i nostri parametri culturali ed etici, per quanto stiracchiati, non collimano per niente con quelli dei protagonisti del romanzo.
Non bisogna tuttavia pensare che Il mondo degli showboat sia solo il pretesto per descrivere popoli e usanze, la storia è solida, e corre verso un finale dove saranno rivelati gli scopi dell'algida Damigella Blanche-Aster e la vicenda avrà la sua sorprendente conclusione.
Una nota di plauso per la splendida copertina dell'apprezzato Franco Brambilla, nel suo sito francobrambilla.com potrete apprezzarla nella sua interezza, senza scritte e rettangoli bianchi, molto suggestiva, anche se, ovviamente, gli showboat sono molto diversi.
Completano degnamente il volume una nota finale di Giuseppe Lippi, che vi invito a leggere dopo aver finito il libro, e la bibliografia italiana di Vance, a cura di Ernesto Vegetti.
Chi apprezza Vance probabilmente è già immerso nella lettura di questo romanzo, chi non dovesse conoscerlo potrebbe farsi un bel regalo, i favolosi showboat del Pianeta Gigante potrebbero essere un buon modo per conoscere uno dei migliori autori, e forse il più grande stilista, della fantascienza.
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