Bisogna ammettere che il nome è piuttosto evocativo: EATR (acronimo di Energetically Autonomous Tactical Robot). Il termine ricorda da vicino l’inglese “eater”, che, tradotto alla lettera, significa mangiatore. Si tratta di un progetto per lo sviluppo di un robot in grado di trarre energia dal legno, dall’erba e da qualsiasi biomassa. E altro ancora, come ad esempio la più classica benzina, ma anche altre energie “di natura organica”. Ciò ha scatenato le più fervide fantasticherie sull’avvento del robot mangia-uomini, che “si nutrirà di corpi umani in decomposizione il giorno in cui l’umanità verrà spazzata via” (testuali parole comparse su Alternet.org, sito tutt’altro che frivolo).

 

Quel giorno, in realtà, pare piuttosto lontano, anche se l’idea non manca di risvolti sinistri. Il progetto, finanziato dal Ministero della Difesa americano attraverso la DARPA (Defense Advanced Research Project Agency) e affidato alla Robotic Technologies Inc (compagnia con sede in Maryland), punta allo sviluppo di un prototipo militare in grado di svolgere missioni di lunga durata senza dipendere da batterie. Come? Attraverso un motore termico in grado di bruciare biomassa, da recuperare nell’ambiente circostante.

Pensate sia fantascienza? Date uno sguardo allora al link riportato qui sotto, dove – in un video -  Harry Schoell della Ciclone Power Tecnologies, altra organizzazione coinvolta nel progetto, spiega i dettagli tecnici di come (già oggi) può funzionare l’eventuale stomaco dell’Eatr: “basta” connettere un bruciatore di biomassa a un generatore di vapore. Quest'ultimo deve poi essere correttamente convogliato nei pistoni. E il gioco è fatto: i pistoni girano, EATR combatte (si tratta per sempre di un prototipo militare).

In ogni caso, senza scendere nei dettagli

tecnici, il processo assomiglia – almeno metaforicamente – alla digestione umana. E infatti ecco come viene descritto sul sito della Robotic Technologies Inc: “Il sistema ottiene energia con un comportamento ispirato alla biologia. Può trovare, ingerire ed estrarre energia da qualsiasi biomassa nell’ambiente (e altre fonti energetiche di natura organica), ma può anche utilizzare carburanti convenzionali o alternativi (benzina, combustibili pesanti, cherosene, diesel, propano, carbone, olio da cucina ed energia solare).” In più, potrà mangiarsi anche la torta della nonna rubata dal davanzale.

Scherzi a parte, uno stomaco di ferro dove può finire di tutto. Chissà cosa ne penserà Skynet, nel giorno in cui si sveglierà.