-... E quando Aymer lo enunciò e dimostrò, un grande psicostoriografo si alzò un piedi e disse: “Ma Kaurit, questo bene di cui tu parli non è il bene in assoluto, perchè ognuno ne ha un'idea diversa e non può essere una quantità definibile in modo rigoroso. La psicostoriografia tende sì ad una situazione storica precisa, ma questa può essere definita Œbene' solo se si definisce il bene come quella cosa a cui la psicostoriografia tende.” Ora dimmi, Auvin, quella persona, a cui Aymer non seppe rispondere, non eri tu? - Sì - mormorò Kemiat. -Ora è meglio che vada, Arun. Arrivederci.

4

Arun Piet non era cambiato molto in quei quattro anni durante i quali Kemiat si era occupato del nuovo stato dei kaina. Era cambiato l'universo attorno a lui, tutto, ma non sembrava avere toccato l'ex-generale majet. La guerra, il crollo dello Stato Majet, la clandestinità e infine l'arresto e la condanna avevano lasciato Arun Piet immutato rispetto al testardo deputato dell'opposizione majet che Kemiat aveva incontrato una mattina di sole su Hevinna.

- Come sei entrato qui? - chiese Piet stupito alzando la testa.

- Documenti falsi - bisbigliò Kemiat. - Ho scomodato i migliori falsari kaina. Sono tuo cugino, il tuo unico parente ancora in vita.

Piet scosse la testa.

- Hai fatto male, Auvin. Puoi finire nei guai anche tu. Se scoprono che sei kaina ti ammazzano sui due piedi.

- Non potevo lasciarti andare così - disse Kemiat.

- Lasciarmi andare a morire? - disse Piet, e sorrise. - Oh, io non ho paura di dirlo. Devi essere terribilmente stanco di visitare i tuoi amici in galera, eh, Auvin?

- Sono stanco di vedere morire i miei amici, - rispose Kemiat tristemente.

- Per me questo genere di problemi è finito - disse Piet. C'era un qualcosa di forzato nella sua voce. - Che ora è?

- Le tre, Arun. So che è un'ora infame, ma non mi hanno lasciato entrare prima. Forse speravano che rinunciassi. Ma se vuoi me ne vado.

- No, rimani. Tanto non riuscivo a dormire - disse Piet.

Sospirò e si coprì la faccia con le mani.

- Io ne ho visti tanti, sai, Kemiat, aspettare in questo modo. Ho sempre pensato che se fosse venuto il mio turno non avrei finto di non avere paura. Eppure eccomi qua. Non me la sento di mettermi a piangere.

Kemiat rimase in silenzio.

- Sono contento che tu sia venuto. Sei l'ultimo amico che mi resta... non sai per caso che ne è di Moriat?

Kemiat esitò prima di rispondere. Piet si tolse le mani dal viso e lo guardò tranquillo.

- È stato giustiziato, Arun. Due settimane fa.

- Due settimane? - Piet sembrò colpito. - Questi bastardi non mi hanno detto niente. Gli avevo indirizzato la mia ultima lettera.