- Dimmi tutto, figliola.- Santità, i miei peccati sono molti, ma in questo momento così definitivo ne ho uno in particolare che voglio confessare.- Certo. Dimmi.
- Santità, non ho mai fatto l'amore.
- Questo non è un peccato, figliola, è una virtù. Tu sei la sposa del Signore, ricordatelo.
- Sì, Santità, e ne sono orgogliosa. Però...
- Però?.
- Ecco, è che negli ultimi tempi mi sono sorpresa ad avere pensieri impuri.
- Capisco, figliola.
- No, Santità, che non capisce. Il fatto è che non voglio morire vergine.
- Certo che capisco.
- Capisce?
- Sai, figliola, non sei la prima a esprimere questo desiderio.
Lo so. Me l'ha scritto suor Speranza prima di morire.
- Allora, Santità, capirà che cosa voglio chiederle...
- Figliola, la misericordia del Signore è infinita. E io sono solo il suo umile servitore. Accomodati nella stanza accanto. II Signore ha perdonato i tuoi peccati. Va’ in pace.
- 16.05
Dicono sia il modo più bello di uccidere.
Io ho vomitato.
Si possono imparare un sacco di cose l'ultimo giorno della propria vita. Per esempio, io ho scoperto che si può scopare per rabbia, per disperazione e per disgusto. Tutto in una volta sola. Tutto la prima volta. E l'ultima.
Mi sono scopata il papa, l'ho strangolato e poi ci ho vomitato sopra. La giustizia terrestre non potrà farmi nulla, ma chissà quella divina che cosa ne penserà. In quale girone finirò?
Quello dei lussuriosi? Sarebbe troppo clemente. Clemente? Forse no, se fossi costretta a passare l'eternità con questo vecchio ciccione dall'alito pesante.
Fra gli assassini? Più probabilmente fra i traditori, mano nella mano con Giuda.
Che poi io non ci credo che Giuda è finito all'inferno. Non ci ho mai creduto. In fondo, è stato uno strumento della volontà divina. Se non ci fosse stato lui, non ci sarebbe stata crocifissione. Non ci sarebbe stata resurrezione. Non ci sarebbe stata salvezza.
Alla peggio, può essere finito fra i suicidi.
Ma no, Dio è più di questo. Non può punire solo sulla base di leggi immutabili. Anche le leggi della natura sono immutabili, eppure Lui può violarle, e fare miracoli.
Io sono uno strumento divino. Ho liberato l'umanità di un essere mostruoso.
O forse no.
Ma come mai non viene nessuno? Ci saranno pure delle videocamere di sorveglianza. Deve averle staccate...
- 13.22
Incubi.
Sete.
Sono nuda. Ho caldo, fa troppo caldo. Forse dovrei farmi una doccia. Non ho la forza di alzarmi.
Ancora poco più di 13 ore. Troveranno due cadaveri nudi e puzzolenti in un bagno di vomito, sangue e sperma raggrumati.
Forse le anime cariche di peccati non ce la faranno a sollevarsi, una volta abbandonato il corpo. Resterò su questo letto per l'eternità. In sua compagnia.
Bussano. Che dico, “Avanti”?
- Santità, come sta, tutto bene?
Cos'è questa risata che mi sale improvvisamente dalle viscere, come se venisse dritta dall'inferno?
- Sì, tutto benissimo! - Convulsa. Non riesco a smettere.
Un trambusto. La porta spalancata. Stupore, indignazione, caos. Rantolo ancora una mezza risata morente, che mi strappa qualche lacrima.
Mi sollevano di peso, rido e piango.
Mi costringono a vestirmi. Non potete farmi niente. Solo Dio potrà giudicarmi.
Una barella? Mi stendono sopra, mi legano.
È come se mi svegliassi da un sogno. Terrore. Cerco di divincolarmi.
- Cosa volete farmi? Torturarmi? Non ho complici! - grido come un'ossessa.
Un'iniezione. Prima di perdere coscienza, strillo: - Tanto fra poche ore muoio!.
Faccio in tempo a sentire uno scambio di battute: “Muore?”. “È un'estratta”.
- 12.01
Una stanza bianca. Un ospedale? Ombre intorno a me. Umane?
Palpebre ancora pesanti. Bocca impastata. Ma ce la faccio a chiedere: - Che cosa avete fatto?
Un'infermiera gentile: - Solo un test di gravidanza, cara.
Test di gravidanza?
- Sì, è una nuova tecnica. Con un sondino ginecologico, anche solo poche ore dopo il concepimento, si riesce a rintracciare l'ovulo, a controllare se è fecondato, e a studiarne la mappa cromosomica per determinarne il sesso. Ancora qualche ora e avremo il risultato.
A che pro?
- 7.49
Dove sono? Ah, sì, l'ospedale. Credo. Uomini intorno a me.
- Che cosa volete farmi? - Non sentono, devo aver parlato a bassa voce. Sono debole, debolissima. Ripeto, sforzandomi di tirar fuori dei suoni. Qualcuno – una voce maschile, ma stridula - si prende la briga di spiegarmi, con un tono fra il sadico e il soddisfatto. Viscido.
- Cara, lei è incinta. Di una bimba. Cioè, per ora è solo un embrione, ma naturalmente per il Signore un embrione, è vero?, è esattamente come un bambino. E non possiamo permettere che muoia con lei, vero? Così come non possiamo permettere che non ci sia un castigo per l'orrendo crimine che ha commesso, lei mi capisce, vero?.
Non sono sicura. Non voglio capire. Io so solo che quando si è estratti il processo è irreversibile, si muore, punto e basta. Non ci sono nemmeno misure di sicurezza in caso di errore. E poi, che c'entra questa che sarebbe mia figlia?
- No, vedo che non capisce. Mi spiegherò meglio. Lei, fra, vediamo... sì, un po' più di sette ore e mezza sarà, diciamo così, spenta. Di fatto, il suo cervello smetterà di funzionare. Questo non significa che il resto del suo organismo debba necessariamente fare la stessa fine. Fintanto che può servire a tenere in vita la bambina, quanto meno.
Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonata?
- Noi, quindi, la terremo in vita, diciamo così, artificialmente, fino alla nascita della piccola. La bambina sarà poi accudita e trattata con tutti i riguardi, è vero?, fino alla maggiore età. Poiché, in base alla legge, è vero?, un criminale che sia defunto prima di scontare una pena la trasmette ai propri eredi, sarà la bambina, dicevo, una volta diventata maggiorenne, a poter adempiere a quest'obbligo. Il processo avrà luogo nei prossimi giorni. Oh, non si preoccupi, cara, lei e sua figlia sarete difese come si deve da un avvocato nominato d'ufficio, non c'è pericolo di abusi. E poi, pensi che fortuna, sua figlia nascerà in Vaticano...
La voce stridula e viscida suona sempre più lontana.
Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno.
- 00.01
Anzi, no.
- 00.00
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