Nel 1986 usciva Flight of the Navigator (semplicemente Navigator in Italia): un film di fantascienza per ragazzi prodotto dalla Disney per la regia di Randal Kleisner, conosciuto al tempo soprattutto per lungometraggi come Grease, Laguna Blu e per alcuni episodi della serie televisiva Starsky & Hutch. Il film in questione, pur non riscuotendo un grande successo al botteghino, una volta uscito sul circuito degli home video ha saputo ritagliarsi una fetta sempre crescente di mercato fino a diventare col tempo un vero e proprio cult movie.
Un giovane ragazzo dodicenne viene rapito da una nave aliena per riapparire otto anni più tardi sempre della stessa età e con nessuna memoria di quanto gli sia accaduto. Alcuni scienziati della Nasa scoprono una connessione fra il ragazzo e una nave spaziale schiantatasi poco tempo prima sul nostro pianeta e fanno pressioni per utilizzarlo nel decifrare la tecnologia aliena. Naturalmente con l'aiuto della nave il ragazzo scapperà tentando di riunirsi alla propria famiglia.
Una trama semplice e lineare quindi, molto in linea con la fantascienza per ragazzi degli anni '80, che Brad Copeland (Wild Hogs e My Name is Earl) dovrà reinterpretare e aggiornare in una sceneggiatura adatta al gusto moderno senza potersi avvalere di uno dei punti di forza dell'opera originale. Se nel primo Navigator infatti vennero sperimentati i primi effetti di computer graphics per le superfici morfiche dello scafo della nave aliena, oggi non è certamente con gli effetti speciali che si può sorprendere un pubblico ormai troppo abituato a mirabolanti realizzazioni grafiche.
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