Le aspettative erano alte. Si trattava pur sempre di Virtuality, la nuova creazione di Ron Moore, reduce dal successo di Battlestar Galactica. E le premesse erano interessanti: l'equipaggio di una nave spaziale di nome Phaeton, impegnato in una missione della durata prevista di dieci anni, ha a disposizione un ponte ologrammi in cui poter fuggire dalla monotonia del viaggio. Solo che l'intelligenza che governa la realtà virtuale comincia a funzionare male. Si scatena l'inferno.
Ora rischiamo di non vedere mai la continuazione del viaggio, perché la Fox non solo non ha ordinato altri episodi, ma ha scelto una data davvero particolare per la messa in onda del pilot: il 4 luglio, che non solo è festa nazionale negli Usa, ma quest'anno cade anche di sabato. In pratica, è come se da noi lo mandassero in onda il 15 agosto alle 20,00.
La non-serie aveva già avuto problemi quando lo scrittore Joe Haldeman aveva dichiarato che la trama ricordava giusto un pò quella del suo romanzo Old twentieth, ovvero questa: l'equipaggio della nave spaziale Aspera sta effettuando un viaggio della durata prevista di mille anni verso Beta Hydril. Per far si che l'equipaggio mantenga la sanità mentale, è stato messo a disposizione un ponte ologrammi, che però comincia a manifestare dei problemi.
Che dite, si somigliano?
Haldeman ha detto che non ha comunque intenzione di fare causa all'emittente, ma certo questo non ha dato una buona spinta a Virtuality. Il che farà venire un certo brivido lungo la schiena al protagonista, Nikolaj Coster-Waldau. Solo l'anno scorso si era visto cancellare la neo serie New Amsterdam, che aveva subito un'accusa molto simile.
Ora Ron Moore è in attesa di sapere se il viaggio della sua Phaeton potrà mai proseguire. Lui comunque è al sicuro: potrà sempre tornare in quel di Caprica.
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