"La prima persona che incontrai ad Eden-Olympia fu uno psichiatra, e forse il fatto che sia stato proprio uno specialista in malattie mentali a farmi da guida in questa città intelligente sulle colline sopra Cannes non fu affatto un caso......Solo quando imparai finalmente ad apprezzare quest'uomo labile e pericoloso riuscii a pensare di ucciderlo."
La paranoia che permeava le pagine di uno dei più riusciti tra i libri di Ballard, Condominium torna ad essere il punto focale della sua ultima opera. Una paranoia di tipo sociale, con caratteristiche molto peculiari, la cui culla torna ad essere, come per Condominium, un complesso residenziale ad alta tecnologia, abitato esclusivamente da professionisti. La novità di quest'ultimo lavoro sta nel fatto che il nuovissimo complesso sulle colline di Cannes è un progetto pilota, una sorta di centro tecnologico del futuro, dove nessuno si occupa di niente che non sia il suo lavoro: niente riunioni di condominio, né gestioni amministrative, neanche l'ombra dei vecchi noiosissimi formalismi che erano l'etichetta del vivere sociale negli anni passati. Il dottor Penrose, psichiatra e operatore di gran rilievo nella comunità di Eden-Olympia è lo psicopompo che guida i protagonisti e il lettore stranito nei meandri del "laboratorio per il nuovo millennio".
Jane e Paul Sinclair giungono ad Eden-Olympia dall'Inghilterra, lei come pediatra chiamata a sostituire il defunto dottor Greenwood, suo amico e collega che, colto da follia repentina ha appena ammazzato dieci persone a colpi di fucile prima di togliersi la vita. Ovviamente questo è solo un piccolo incidente senza importanza, del resto non è facile prevedere l'esplodere della follia in un così perfetto microcosmo, organizzato in modo così minuzioso da lasciare fuori tutto quello che non è perfezione e quindi la follia, unico elemento imprevedibile non può che sorprendere tutti. Dallo psichiatra, esterrefatto spettatore di una furia incontrollata, agli agenti della sicurezza il cui unico compito finora era stato quello di tenere lontani i venditori ambulanti e che, proprio perché impreparati vengono colti totalmente alla sprovvista dall'incedere della distruzione.
Non è un libro positivo, questo di Ballard, si potrebbe definire la versione aggiornata e, del resto quasi possibile, di Condominium. I protagonisti sono tutti presi dal lavoro, come molti di noi nel quotidiano affannarsi alla conquista dell'affermazione, i loro passatempi sono solo di poco più estremi dei nostri: c'è il professionista che spinge la propria auto sul rettilineo di costiera, in un pericoloso quanto eccitante gioco di inseguimenti, oppure la vicina di casa che si spoglia con le tende tirate e che guarda la moglie del suo vicino fare altrettanto.....in tutto questo operare stranezze, Paul unico disoccupato abitatore del complesso, indaga, dapprima come per gioco e, successivamente per necessità. Il finale, unico possibile epilogo in questo gioco all'alienazione, è quanto di più bello e nel contempo doloroso si possa immaginare e il lettore, portato per mano fino alla naturale conclusione, non può che identificarsi col cronenberghiano protagonista, ultimo sano di mente in un mondo che lo spinge verso la follia.
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