Il confine tra l'uomo e la macchina, le meraviglie dell'intelligenza artificiale, gli inquietanti scenari della distopia che non passa mai di moda nemmeno in letteratura: sono gli argomenti che da sempre appassionano i cultori di fantascienza ma anche filosofi, scienziati e artisti, e di cui questa ottava edizione del Sci-film film festival di Londra non si è voluta privare. Cinque giorni, dal 29 aprile al 4 maggio, fitti di film ed eventi tra cui hanno spiccato ben quattro anteprime cinematografiche mondiali.
Come l'”orwelliano” Eyeborgs del regista Richard Clabaugh, proiettato proprio in occasione del 60° anniversario del romanzo 1984. Il film è infatti ambientato in un futuro in cui gli Stati Uniti sono stati colpiti da un secondo grande attacco terroristico e in cui il governo ha deciso di rispondere con un esercito di telecamere in grado di catturare qualsiasi azione e movimento dei cittadini. Un vero e proprio ritorno del Grande Fratello, solo in versione più hi-tech.
Altra interessante anteprima è stato il film australiano Eraser children di Nathan Christoffel, feroce satira sul consumismo e sul culto della personalità (verso la sedicente Misner Corporation). Spazio anche al terzo film della serie di Recon del regista Christian Veil, ovvero Recon 2023 – The Gauda Prime Conspiracy, in cui l'umanità si prepara a sferrare il più grande e coordinato attacco contro gli invasori Ma'hars. La locandina del festival lo definisce come “un antidoto per chi ancora sta soffrendo per la fine della serie TV Battlestar Galactica”.
L'ultima anteprima ha spostato la lancetta della del sci-fi festival verso il fantasy, con l'attesissimo The Hunt of Gollum: si tratta del primo “fan-film” tratto dal Signore degli Anelli, un'inedita avventura di Aragorn alla ricerca dell'ex hobbit Gollum, in una caccia che lo porterà anche alla scoperta della verità sull'Unico anello. Un vero successo per un film non ufficiale, frutto del lavoro di fan e appassionati che hanno collaborato da tutto il mondo.
Non sono mancate anche tante altre perle del genere fantascientifico, con l'immancabile strizzatina d'occhio verso il cinema nipponico: i film proposti sono stati The clone returns home di Kanji Nakashima e l'acclamato Cyborg-she, di Kwak Jae-yong (sebbene il regista sia coreano, il film è totalmente giapponese).
Imponente la presenza dell'horror, con due film dedicati all'universo zombie (Yesterday e Mud zombie) e, curiosamente, anche una non-stop di cinema nostrano con film di Mario e Lamberto Bava, Dario Argento e salvatore Billitteri.
Ma la vera novità, quest'anno, sono stati i laboratori letterari. Tra gli ospiti, autori di comics del calibro di Bryan Talbot, o scrittori come Tony Ballantyne, Paul Cornell e Oisin McGann. Tutti hanno discusso dei temi più cari alla fantascienza, con un accento particolare sull'universo robot, insieme a scienziati e studiosi quali Noel Sharkey (docente di Intelligenza artificiale e robotica alla University of Sheffield e creatore di Robot Wars), il futurologo Ian Paerson e tanti altri.
“La fantascienza è spesso difficile da creare a causa di storie a volte poco credibili e del bisogno costante di effetti speciali – afferma Louis Savy, il direttore del festival – così abbiamo deciso di portare al pubblico veri scienziati, ricercatori spaziali, fisici all'avanguardia e fuori dalle righe, autori di fumetti, scrittori e registi. Un'interazione proficua, in cui si è potuto discutere sullo stato attuale della tecnologia, su dove sta andando il mondo e gli esseri umani con essoe, letterariamente parlando, su come creare dei mondi plausibili in cui far vivere nuove e grandi idee ”.
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