Le più note sono I Grandi Antichi, divinità maligne giunte sulla Terra dalle stelle, che
Anche i protagonisti del romanzo breve Le montagne della follia sono all’inizio dei semplici testimoni, per poi finire vittime della loro stessa avidità di sapere.
Una spedizione di scienziati della Miskatonic University - composta dal geologo Dyer, dai biologi Pabodie e Lake, dal fisico Atwood, da sette neo-laureati e nove operai – parte per il l’Antartico, alla ricerca di minerali da rilevare grazie ad un nuovo tipo di sonda messo a punto da Pabodie. Giunta sul posto, a bordo del brigantino Arkham del capitano Douglas, l’attenzione scientifica della spedizione viene ben presto catturata da una scoperta compiuta dal biologo Lake: reperti vecchi di milioni di anni, vestigia di un’antichissima civiltà scomparsa da millenni. Si tratta dei Grandi Antichi, alcuni dei quali, ibernati, ritornano in vita e uccidono quasi tutti gli uomini della spedizione. I pochi sopravvissuti tentano di sfuggire all’orrore, lungo le gallerie della montagna, per salvarsi la vita, ma scoprono che quelle stesse creature che temono sono la preda di un’altra, più mostruosa entità.
Davanti agli orrori di civiltà inimmaginabili e terrificanti, la scienza dell’uomo è ben poca cosa,
Lo spazio e il tempo sono le due variabili che nelle opere più fantascientifiche di Lovecraft vengono usate come strumento d’indagine. Lo spazio è quello cosmico, generato anche da Dei malvagi, e non, che pretendono di ritornare al centro della vita dell’Universo; il tempo è quello della nostra storia, una storia tuttavia falsa, o almeno incompleta. Il passato dell’uomo è solo uno dei periodi storici della Terra, che in ere lontane ha conosciuto anche la presenza dei Grandi Antichi e di creature provenienti da altre stelle.
I protagonisti delle storie lovecraftiane si ritrovano puntualmente a compiere un viaggio, poco importa se reale o immaginario, in luoghi remoti o in epoche passate, il cui risultato è sempre lo stesso: la condanna ad essere contaminati da un profondo orrore, tale da minare per sempre le sue certezze e la sua mente. Il viaggio alla fine porta diritti alla follia.
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