“Urania, dopo un periodo di crisi acuta – ha sottolineato Lippi - che si è avuta intorno al 2000, si è stabilizzata dal punto di vista della diffusione e delle vendite, adottando anche una grafica che finalmente ha rassicurato i lettori di vecchia data che non avevano gradito il passaggio alla forma del paperback americano. Con l’attuale Editor, Sergio Altieri, si è potuto riaprire il capitolo, come era già successo una prima volta negli anni Novanta, sulla fantascienza italiana, verso la quale personalmente non sono mai stato ne disfattista ne partigiano. Tuttavia, sarebbe assurdo che una collana di tascabili di fantascienza che pubblica una novità al mese, rivolgendosi ad un pubblico il più vasto possibile, ed è questa la ragione del suo prezzo così basso, non desse spazio agli autori di fantascienza di casa nostra”.
Lippi, a proposito della tenuta della collana, ha paventato un rischio, quello di cadere nel sottoprodotto: “Intendo per sottoprodotto, il rischio che si vada al di sotto del carattere popolare della collana e che le proposte si rivelino per qualità di scrittura o per capacità d’immaginazione, inferiori alle aspettative medie del lettore”.
Lippi ha concluso il suo intervento annunciando la nascita di un uovo supplemento di Urania dedicato sul fantasy e l’horror che si chiamerà Epix e che presenterà anche autori italiani, a partire da una antologia di Valerio Evangelisti in uscita a maggio.
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