- Altri mondi, pieni di persone che guardano il cielo… – rispose Theo con passione.- Mondi come il nostro?- Enormemente più grandi, con milioni di abitanti e oceani vastissimi e montagne dai picchi vertiginosi… E macchine che fanno andare quei mondi, e ci conducono sempre più lontano…- Incredibile! È come se lo avessi sempre saputo… – alzò gli occhi Zoe a penetrare l’infinito.
- Che cosa, sorella Zoe? – irruppe Balthazar sulla piattaforma del molo K - Che c’è chi attenta alla natura del Creato e alla semplicità dei nostri costumi? Noi utilizziamo il vento, il sole, l'acqua poiché l'intento di un Amish è di vivere con umiltà tra i suoi simili! Fatevi dire a cosa ha condotto l’idolatria della scienza!
- Ma, saggio Balthazar: ci avete nascosto la verità per duecento anni! – esclamò Geremia.
- Esclusivamente per il bene della comunità, per la salute fisica e morale della nostra gente. Là fuori è il regno del disordine e della vanità superflua: osservate i dolci pendii delle nostre colline, le valli odorose e bagnate da fiumi cristallini; da quassù possiamo abbracciare con un solo sguardo il nostro piccolo paradiso terrestre: tutto ciò è solo un ricordo per chi si è reso colpevole della distruzione dell’opera di Dio.
- Beh, saggio Balthazar, è quella che chiamate “idolatria della scienza” che vi permette di respirare il profumo delle vostre vallate, se non sbaglio… – intervenne Marcos Serrano, seguito da Brian Harrison.
- Ben detto, Serrano! – approvò Theo sollevato – Mostrate a questi ragazzi quel che c’è oltre quello che chiamate Orizzonte! Dietro al vostro XIX secolo posticcio…
- Tu stai zitto! Hai fatto già troppi danni. – fece secco il capo missione – Credo che sia il caso di parlare un po’ tra adulti, saggi fratelli.
Balthazar ne convenne, annuendo nervosamente in silenzio.
- Prima, fatemi parlare con mio nipote. – disse con calma Ulrich
- Rumspringa. Un tempo, dicono le cronache, era una pratica prevista dalla comunità. Significava "correre in giro": era il periodo in cui le famiglie allentavano il controllo sui figli cui era concesso di mescolarsi ai loro coetanei, di uscire con ragazzi e ragazze, di viaggiare. Era permesso sperimentare ciò che era comune per i non Amish – ricordò Ulrich con una nuova luce negli occhi.
Serrano e i due tecnici fissarono il volto inquieto del vecchio Balthazar mentre all’esterno le prime avvisaglie dell’alba lambivano in silenzio il modulo d’attracco.
- Fratello, so bene cos’era rumspringa! “Era”, appunto! La situazione è del tutto diversa, qui ed oggi.
- Non ne sono certo. In quel modo la comunità Amish si assicurava che la professione di fede che i ragazzi sarebbero stati chiamati a fare nel giro di qualche anno fosse sincera e consapevole di ciò cui rinunciavano.
- Di cento ragazzi e ragazze che andavano in rumspringa, ne tornavano a casa circa ottanta…
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