Riuscire a mantenersi giovani il più a lungo possibile è uno dei sogni più diffusi, somme enormi vengono spese ogni anno per creme, vitamine e altri prodotti che dovrebbero fermare, o almeno ritardare l'invecchiamento.

L'efficacia di questi espedienti è, nel migliore dei casi, molto limitata, ma cosa succederebbe se si scoprisse veramente un prodotto in grado, nel momento in cui lo si assume, di fissare l'età biologica?

Questo lo scenario immaginato da Nancy Kress per il suo Il trattamento D, ma anche in questo romanzo, come in altre opere della stessa autrice, le cose troppo belle per essere vere non sono vere, oppure nascondono subdole insidie.

Esiste infatti una piccola controindicazione: l'efficacia del trattamento D termina dopo venti anni esatti, allo scadere dei quali sopravviene la morte.

Max Feder è ormai vecchio, ha 86 anni e un passato discutibile, oltre a un figlio e due nipoti che non sopporta.

Decenni prima ha perso la possibilità di vivere assieme alla donna della sua vita, Daria, una prostituta persiana incontrata a Cipro, e ormai attende la morte, alimentando il ricordo della donna con una ciocca di capelli e con un pezzo di carta con l'impronta di un suo bacio, indifferente alla ricchezza e al potere che ancora possiede.

Ma il destino gli gioca uno scherzo crudele, quei poveri ma preziosi oggetti, custoditi gelosamente in un anello, vengono distrutti, un avvenimento che lo colpisce duramente.

Tuttavia Feder rifiuta di arrendersi, l'animo da combattente del vecchio riaffiora, egli ora sa che la sua vita ha uno scopo: procurarsi nuovi ricordi che sostituiscano quelli andati persi.

Egli sa dove trovare Daria, la donna ha infatti una storia straordinaria, sposatasi con un ricco uomo d'affari inglese venne colpita da un tumore al cervello e da uno alla spina dorsale che, invece di ucciderla, le donarono l'eterna giovinezza.

La sensazionale scoperta che le proteine ricavate dalle cellule impazzite della giovane bloccavano l'invecchiamento scatenarono un inferno, vi fu chi inneggiò alla possibilità della vita eterna, chi vide la mano del demonio, chi cercò di uccidere Daria e chi approfittò della fantastica opportunità.

Solo dopo venti anni dai primi trattamenti si comprese la terribile verità, il trattamento D fermava l'invecchiamento, ma a caro prezzo, chi si era sottoposto al trattamento era destinato a morire, indipendentemente dall'età a cui veniva trattato, dopo due decenni esatti.

Solo una persona era immune da questo devastante effetto, l'origine di tutto, l'ex prostituta ora costretta a rifugiarsi in orbita per sfuggire ai continui attentati.

Anche se dopo la settimana di passione trascorsa a Cipro Feder ha reincontrato Daria solo una volta egli non esita, e muove le sue pedine per incontrare ancora una volta l'unico amore della sua vita.

Come sua abitudine Nacy Kress sviluppa un tema scientifico, in questo caso una scoperta genetica, raccontando le passioni e i dolori dei singoli personaggi; i cambiamenti apportati alla società restano in secondo piano, l'autrice è più interessata a delineare i personaggi che a descrivere il mondo in cui vivono.

E senza dubbio riesce nel suo intento, Feder e i suoi amici rom, suo figlio, Daria e gli altri sono persone vere, che vivono di vita propria, nonostante il tema della storia siamo ben lontani dallo stereotipo del cavaliere senza macchia che parte alla ricerca della principessa prigioniera.

Al contrario non mi è sembrato di vedere molti personaggi positivi, forse solo Daria, eternamente giovane ma costretta a diventare una sorta di fabbrica di prodotti chimici, suscita simpatia, mentre nemmeno l'amore riesce a riscattare Feder, che ha vissuto una vita ai margini della legge.

Se vi piacciono le storie dove l'accento è posto sulla tecnologia e i suoi effetti probabilmente Il trattamento D non vi prenderà più di tanto, se preferite l'aspetto psicologico adorerete questo romanzo.

Personalmente penso che l'autrice si sia lasciata prendere un po' la mano dal suo interesse per la cultura rom, avrei preferito che la parte che li riguarda fosse meno estesa, per lasciar maggior spazio agli sconvolgimenti causati dall'introduzione del trattamento D.

Nonostante questo ho letto questo romanzo con piacere, un'altra prova convincente di una delle migliori autrici contemporanee.