Tra le varie opere scritte dal noto giornalista e scrittore ceco Karel Capek spicca La guerra delle salamandre (Valka smloky, 1936). Un romanzo per il quale l’autore rifiutò la definizione di "utopistico”, in quanto - al momento della scrittura - la situazione mondiale era gravissima sia sul piano economico che su quello politico. Capek si pose allora la domanda: l’evoluzione a cui è giunto l'uomo è la sola possibile sul nostro pianeta? E se invece un’altra specie animale si fosse evoluta al pari del genere umano?
Da tali interrogativi nasce La guerra delle salamandre, dove l'autore immagina che nei lontani mari del sud venga scoperta una nuova specie di salamandre antropomorfe. Riportati alcuni esemplari in Europa, si scopre quasi subito che i rettili sono intelligenti, tanto che imparano a parlare. Nonostante ciò, le salamandre vengono destinate a lavori di basso livello con paghe da fame e senza alcun diritto.
L’autore descrive le surreali reazioni alla presenza delle nuove creature in giro per il mondo, viste con l’occhio di un uomo del 1936. In Germania, ad esempio, "vengono severamente vietate le vivisezioni di qualsiasi tipo, ma soltanto agli studiosi ebrei", mentre in Francia i partiti di sinistra "chiedono ferie di due settimane per le salamandre al tempo dell'accoppiamento di primavera" e in Italia "vengono irregimentate in una speciale corporazione, composta da datori di lavoro e gerarchi". Negli Stati Uniti invece i tribunali si trovano a giudicare "pretesi stupri da parte di salamandre-maschi su ragazze" e contemporaneamente nel paese si assiste al linciaggio di molte salamandre (evidente allusione alle violenze del Ku Klux Klan contro la popolazione nera). Ma i rettili non ci mettono molto a prendere coscienza di essere un popolo. Da qui nasce una rivolta, che si trasforma presto in una guerra contro gli esseri umani.
L’autore. Karel Capek (1890 – 1938) nasce a Malé Svatonovice e si laurea in filosofia a Praga.
Fra il 1917 e il 1920 è redattore dei Fogli nazionali e del Giornale del popolo. Insieme al fratello Josef, Capek scrive le prime raccolte di racconti: Il giardino di Krakons, Profondità splendenti, Dalla vita degli insetti e Adamo il creatore.
Da solo scrive invece i racconti de Il crocefisso, Racconti penosi, L’affare Makropulos e molto altro.
Capek è celebre anche per il dramma RUR (Rossum's Universal Robots), importante per la storia della fantascienza, perché per la prima volta viene usato il termine "robot" riferito alla macchina antropomorfa, entrato poi nell'uso universale.
Con La guerra delle salamandre del 1936, segnala satiricamente in chiave avveniristica i vizi del secolo: lo strapotere delle macchine, la feticizzazione delle scienze, la cieca smania di potere politico.
La quarta di copertina. Un geniale apologo pieno di spirito e amara ironia, significativamente scritto nel 1936: in una baia dei mari del Sud viene scoperta una strana e mite "salamandra" antropomorfa. I primi esemplari vengono usati nella pesca delle perle o portati in giro nei circhi. Poi si scopre che le salamandre imparano a parlare facilmente e si comincia a usarle come manodopera (alquanto schiavizzata) per complesse lavorarzioni subacquee. Iniziano agevoli tentativi di "civilizzarle": esilaranti per forza parodistica i passi nei quali si narra la loro evangelizzazione religiosa e politica.
Rapidamente si arriva al loro uso militare da parte delle nazioni “civili”.
Altrettanto rapidamente nasce la coscienza di essere un popolo e le conoscenze acquisite vengono ritorte contro il genere umano; crolli sottomarini dovuti a esplosioni provocate dalle geniali salamandre artificiere (che ormai si autogovernano e obbediscono a una sorta di Re che trasmette i suoi diktat e le sue condizioni agli uomini con trasmissioni radio) aprono voragini sempre più ampie lungo le coste: New Orleans è tra le prime città a essere devastate dall’avanzata dei flutti.
Ma anche tra il popolo delle salamandre nascono divisioni, si generano fazioni e inizia una guerra intestina che porterà alla distruzione globale.
Karel Capek, La guerra delle salamandre (Valka smloky, 1936)
Traduzione Bruno Meriggi, Utet, collana Letterature Utet, pagg. 354, euro 15,00
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