Il sistema di raccolta dati degli spettatori televisivi non solo è obsoleto, ma non rappresenta più la realtà della fruizione dei programmi tv. Che sia Auditel o Nielsen, chi si occupa di rilevamenti è ancora ancorato a un modello in cui un gruppo sparuto di persone viene scelto come ipotetico campione per svariati milioni di veri spettatori, che magari invece seguono il loro programma preferito attraverso sistemi diversi dal canale televisivo: lo streaming, i download, i dvd, ma anche le repliche, la semplice registrazione o il TiVo, che non escludono che lo spettatore possa vedere anche gli spot pubblicitari, e che quindi dovrebbero rientrare, in qualche misura, nei dati di ascolto che interessano le reti.
Se per esempio Pushing daisies ha visto un fine prematura dipende dal fatto che la ABC, come del resto le sue tre concorrenti (NBC, CBS, Fox), si basano ancora totalmente sui dati di ascolto della Nielsen, che non ha nessun controllo sul vero numero di persone che segue ogni telefilm o spettacolo nelle varie modalità in cui è disponibile.
Per la prima volta però, il signor Nielsen ha dato segni di evoluzione, rilasciando la classifica dei programmi più visti on line nel mese di dicembre 2008.
La sua ricerca si è però basata solo sulla visione effettuata sui siti delle emittenti, mentre non ha tenuto conto di realtà come il sito Hulu, di cui si parla molto di recente nel Usa, fondato dalla NBC e vero e proprio multicanale televisivo on line, che ha registrato dai 6 ai 9 milioni di spettatori in rete, ma purtroppo visibile solo dagli utenti Usa. L'esclusione nasce dal fatto che lo stesso Hulu non riporta i dati di ascolto made in Nielsen.
La classifica dei programmi più visti in rete a dicembre sui siti ufficiali è la seguente:
1. Lost, con 1.425.000 spettatori
2. Saturday Night Live, 1.111.000
3. Grey's Anatomy, 879.000
4. Desperate Housewives, 723.000
5. Heroes, 685.000
6. Ugly Betty, 631.000
7. Samantha Who?, 560.000
8. Scrubs, 519.000
9. Survivor, 496.000
10. True Beauty, 462.000
I dati in sé possono non sembrare rilevanti se paragonati a quelli per così dire ufficiali, ma la possibilità di verificare finalmente questo tipo di fruizione finirà inevitabilmente per diventare il vero punto di riferimento delle emittenti televisive. L'unico vero limite rimane il fulcro intorno a cui ruota la produzione televisiva: una serie vive per la vendita degli spazi pubblicitari al suo interno, che usualmente non compaiono nelle visioni alternative e quindi non forniscono ancora una motivazione sufficiente per la conferma di una serie tv.
Ma questo, non di meno, è un buon inizio, non vi pare?
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