Nel settembre del 2008, l'acceleratore di particelle noto come LHC (Large Hadron Collider), aveva subito una battuta d'arresto a causa del malfunzionamento di un trasformatore legato al sistema di raffreddamento, che aveva causato una fuga di elio.
Dalle ricerche seguenti era emerso che il problema era nato dal difettoso collegamento elettrico tra due magneti dell'acceleratore. Come risultato, tutti i 53 magneti dell'acceleratore, disposti lungo i 27 km della circonferenza e 175 metri sottoterra, dovettero essere puliti e riparati, per un costo di 16,4 milioni di dollari. In pratica il conto per le pulizie più salato della storia.
In questi giorni il Cern ha annunciato la ripresa dei lavori a settembre 2009, con la prima collisione di particelle prevista a ottobre. Questo è in effetti il terzo rinvio per il Cern, che aveva originariamente previsto il restart prima ad aprile e poi a giugno.
Ha detto Rolf Heuer, direttore generale dell'istituto, che "questa nuova data è sicuramente la migliore per l'acceleratore e per i fisici che stanno aspettando di lavorare sui dati". E conclude dicendo che si tratta di una precauzione necessaria a far si che l'acceleratore funzioni correttamente.
Il gigantesco LHC è posizionato sul confine franco-svizzero e la sua funzione è quella di far scontrare fasci di protoni, testare i fondamenti della fisica teorica e aiutare la comprensione della natura della materia.
E, aggiungiamo noi, magari anche far scomparire un'intera isola nel nulla...
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