Arrivata al numero 73 Urania Collezione, la collana Mondadori deputata a ospitare grandi e piccoli classici di fantascienza, osa l'inosabile, presentando un'opera del tutto inedita in Italia.
L'onore di rompere, con il romanzo Segnali dal sole, questo piccolo tabù è di Jacques Spitz, autore già ben conosciuto dai lettori nostrani.
Lo scrittore francese è stato per decenni presente in italia con una sola opera, il romanzo L'occhio del purgatorio, storia particolarissima e difficile da dimenticare.
Solo da poco si è dato spazio a altri romanzi, tutti improntati a cambiamenti e catastrofi su scala planetaria, ed è doveroso riconoscere che si tratta di una piacevole scoperta, lo stile e le idee di Spitz non sono invecchiati nei sessanta e passa anni trascorsi dalla prima pubblicazione.
Anche Segnali dal sole non sfugge a questa regola, il romanzo inizia con la scoperta, da parte del giovane astronomo francese Philippe Bontemps, laureando che sta completando la sua tesi nell'osservatorio pirenaico del Pic du Midi, che strane macchie appaiono sulla superfice del sole.
Dopo aver fotografato l'inspiegabile fenomeno per diversi giorni nello studente inizia a farsi strada la convinzione che qualcuno voglia mandare un messaggio alla Terra, e utilizzi la matematica, unita a una tecnologia superiore, per comunicare.
Ma ben presto il giovane capisce che i messaggi appartengono a due civiltà aliene, e che una terribile minaccia si nasconde dietro questa conversazione interplanetaria.
Marte e Venere stanno infatti progettando di spartirsi i due elementi più comuni nell'atmosfera terrestre, azoto e ossigeno, il che condannerebbe inesorabilmente l'umanità all'estinzione.
Nonostante cerchi di avvisare le autorità del pericolo, Philippe si scontra ben presto con l'incredulità generale, solo una giornalista americana, Mabel Hugues, gli crede e lo sostiene, ma il suo aiuto non basta a convincere politici e scienziati.
Cacciato dall'università e in crisi con la fidanzata Inès il giovane astronomo prosegue la sua lotta inascoltato, almeno sino a quando terribili uragani iniziano a spazzare la superfice del pianete, e i due preziosi elementi iniziano a essere risucchiati attraverso il vuoto.
Mentre la pressione atmosferica si abbassa lentamente un piano disperato prende forma, l'unica possibilità rimasta è far comprendere a marziani e vesuviani che anche la Terra ospita vita intelligente, sperando che fermino la loro rapina interplanetaria.
Philippe guida gli immani lavori necessari a lanciare il messaggio, ed è pronto nell'ultima notte, quella che vedrà la salvezza dell'umanità o la fine di tutto.
Il lieto fine non è di rigore nelle opere di Spitz, quindi non rivelerò l'esito della lotta contro il tempo per avvertire gli alieni che stanno distruggendo una civiltà, ma forse l'esito non è così importante.
Lo scrittore francese sembra volerci avvertire della nostra fragilità, in balia di una mutazione di insetti o preda degli appetiti di specie aliene poco importa, solo nella tragedia gli uomini trovano lo stimolo per riunirsi e lottare insieme.
Prima trovano spazio l'ignoranza, la chiusura mentale, le gelosie, l'incredulità di chi afferma "Adora questo tipo di storie: ha letto tutti i romanzi di Jacques Spitz", storia di fantascienza, quindi indegna di credito.
Nonostante il tema catastrofico Segnali dal sole è un romanzo veloce e ironico, pieno di idee, valga per tutte la descrizione dell'Europa trasformata dal calo di pressione in una immensa Svizzera, con tanto di orologi a cucù costruiti a Ischia.
Spitz non concede più di tanto alla realtà scientifica, e non perde tempo a decrivere venusiani e marziani, eppure riesce a ottenere la sospensione dell'incredulità, e a rivelare l'intima essenza degli alieni, davvero una felice riscoperta, un piacevole tuffo in una fantascienza sfuggita all'oblio.
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