Qualche tempo fa la NASA e l'ESA, l'agenzia europea dello spazio, avevano annunciato i loro progetti congiunti per due missioni, naturalmente senza equipaggio umano a bordo, dirette verso il sistema di Giove e verso quello di Saturno.
La Europa Jupiter System Mission servirà a raggiungere il quinto (e più grande) pianeta del nostro sistema solare, attorno a cui ruotano ben 63 satelliti (47 dei quali hanno un diametro inferiore ai 9 chilometri, tanto che fino al 1999 si riteneva fossero solo 16). L'obiettivo è mettere in orbita satelliti artificiali intorno alle due lune di Giove, Europa e Ganimede, per studiare la magnetosfera del pianeta e le interazioni con le sue lune.
L'obbiettivo della Titan Saturn System Mission era invece quello di raggiungere il sesto pianeta del sistema solare e mettere in orbita un satellite intorno a Titano, che non solo è la luna più grande a ruotare intorno a Saturno (i satelliti naturali sarebbero almeno 60), ma è più grande persino di Plutone e di Mercurio e seconda sola a Ganimede per dimensioni. Lo studio principale era rivolto proprio a Titano e alla sua atmosfera ricca di metano, così densa da non permettere l'osservazione della superficie.
La NASA, dato che era necessario, a livello di risorse, fare una scelta, ha deciso di favorire il sistema gioviano a quello di saturno. La missione prevede il lancio di due sonde nel 2020 e il loro arrivo nel 2026, con la previsione di un periodo di grande attività per i tre anni sucessivi.
La prima sonda, quella della NASA, si occuperà di Europa, quarta luna per dimensioni e in orbita a circa 1 milione di km dal pianeta, che sembrerebbe possedere un oceano di acqua allo stato liquido al di sotto della sua crosta ghiacciata e una tenue atmosfera di ossigeno. Dato che l'oceano sarebbe a contatto con la roccia sottostante, potrebbero esserci le condizioni per i nutrienti necessari alla vita, come è accaduto sulla Terra.
L'altra sonda, dell'ESA, raggiungerà l'orbita di Ganimede, che, oltre ad essere la luna più grande del sistema solare, è anche l'unica a generare il proprio campo magnetico.
La decisione della Nasa di preferire Giove a Saturno è il primo passo di un lungo cammino: anche se verranno spesi prossimamante 10 miliardi di dollari per lo sviluppo della missione, i fondi rimangono limitati e non confermati completamente. Anche sul fronte dell'ESA non è detto che venga preferita la sonda per Ganimede rispetto ai progetti di un nuovo telescopio a raggi X da mettere in orbita e al rilevatore di onde gravitazionali LISA.
L'ultima missione ad aver esplorato Giove è stata quella della sonda Galileo dal 1995 al 2003, anche se alcuni problemi le impedirono di inviare tutte le immagini che avrebbe potuto mandare. La sonda della NASA sarebbe in grado di realizzare immagini con una risoluzione sei volte maggiore e di produrre 3000 volte più dati, tra cui quelli necessari a capire se gli eventuali oceani di Europa ricevano luce diretta dal sole e quindi potenzialmente possano ospitare la vita. Se tale possiblità venisse confermata, il passo sucessivo sarebbe quello di una sonda subacquea.
La missione su Titano non verrà però abbandonata, almeno a livello di studio, anche se dovrà attendere il suo turno.
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