Quando un regista-produttore come Sam Raimi (Spider-man, Dark-man, Evil Dead) incontra un grande autore fantasy come Terry Goodkind esistono sulla carta sicuramente tutti i presupposti perché ne esca fuori un’ottima serie. Legend of the Seeker trae infatti ispirazione diretta dal famosissimo ciclo di pluripremiati best-seller The Sword of Truth, i cui diritti per molti anni Goodkind si è rifiutato di concedere perché temeva che chiunque avesse prodotto l’adattamento si sarebbe inevitabilmente discostato troppo dall’integrità narrativa dei suoi libri. Evidentemente serviva proprio un personaggio del calibro di Sam Raimi per fargli cambiare idea. Anche sotto il profilo della produzione spiccano grandi nomi come Disney e ABC in joint venture per realizzare il telefilm trasmesso in syndication, e questo assicura la presenza di un budget di medio-alto livello per un normale telefilm di genere, garantendo così una buona qualità di effetti speciali e un atipico largo uso di esterni girati nello splendido panorama neozelandese.
La storia è un vero classico fantasy e contiene al suo interno tutti gli elementi tipici della narrazione di genere: il giovane eroe con un destino da compiere, maghi e streghe a profusione, un supercattivo che comanda intere legioni che dominano il mondo, spade magiche e profezie. Ciononostante la trama risulta comunque avvincente, e anche se non si può parlare di veri colpi di scena in grado di far sobbalzare sulla sedia lo spettatore, la narrazione scorre veloce catturando in maniera decisa la sua attenzione. Ed è proprio il senso di velocità nelle scene d’azione, con un largo uso della tecnica di slow motion vista in 300, a essere uno dei punti di forza di questo telefilm che riesce così a mettere in scena combattimenti spettacolari in grado di soddisfare il palato di qualunque fan di action movie.
Nel ruolo di Richard Cypher troviamo il giovane attore australiano Craig Horner, che nonostante abbia una scarsa capacità recitativa ed espressiva riesce comunque a stare bene in parte destreggiandosi abilmente tra salti, fendenti di spada e acrobazie di ogni ordine e grado. Ma il vero mattatore della scena è il pazzoide mago Zeddicus "Zedd" Zu'l Zorander, interpretato dall’attore caratterista Bruce Spence, che abbiamo avuto modo di vedere o sentire in Star Wars: Episode III - Revenge of the Sith, The Lord of the Rings: The Return of the King, The Matrix Revolutions, in grado di svolgere abilmente il duplice ruolo di mentore e spalla comica.
E visto che anche l’occhio vuole la sua parte, troviamo la splendida Bridget Regan recitare il ruolo di Kahlan Amnell, mistica protettrice del giovane Richard che lo accompagna nell’adempimento del suo destino.
Degna di nota anche la presenza di Craig Parker, già l’Haldir di Lord of the Rings, nei panni del fascinoso supercattivo tiranno Darken Rahl, smanioso di porre sotto il suo impero l’intera popolazione delle Westland tramite l’uso delle sue spietate legioni e delle oscure forze magiche.
Coloro che si aspettavano che Raimi facesse rivivere i fasti di Hercules e Xena probabilmente rimarranno delusi dalla visione di questo telefilm, che basandosi appunto su un supporto narrativo di tutto rispetto, rappresentato dal ciclo di libri di Goodkind, è in grado di offrire uno spessore ben diverso da quello presente nei comuni telefilm fantasy avventurosi del passato. Come detto in precedenza la storia non brilla certo in originalità, ma presenta comunque dei momenti e delle interazioni interessanti tra i personaggi grazie a dei dialoghi asciutti ed essenziali che entrano perfettamente in sinergia con la grande quantità di azione rappresentata nel telefilm. Quindi in definitiva Legend of the Seeker non tradisce le aspettative dell’appassionato medio di fantasy e rappresenta una visione comunque godibile anche per coloro che non sono molto avvezzi al genere.
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