Fringe: frangia, margine. I margini della scienza e della conoscenza, quella "zona del crepuscolo" già investigata in modi diversi da serie classiche come Ai confini della realtà e soprattutto da X-Files, che per la nuova serie di JJ Abrams è inevitabilmente la pietra di paragone. Agenti dell'FBI, misteriosi esperimenti, complotti governativi e no sono i punti in comune. Ma se X-Files tendeva al dark, all'ombra, Fringe è apparentemente luminoso. Colori chiari, ambienti diurni e bene illuminati, buona dosi di humor. Ma c'è ancora un'agente bionda come Dana Scully che lavora per un capo molto più scuro di Fox Mulder. Per alleggerire ha al suo fianco uno scienziato letteralmente pazzo accudito dal figlio, cinico e belloccio.

A Fringe, di cui in USA sta andando in onda la seconda parte della prima stagione e che è iniziata sabato anche in Italia, su Steel, è dedicato lo speciale del numero 111 di Delos Science Fiction, andato online ieri.

Nel numero anche un'intervista con lo scrittore canadese Robert J. Sawyer, autore del romanzo Fuga dal pianeta degli umani uscito in gennaio su Urania ma anche di Flash Forward, il libro dal quale Brannon Braga e David Goyer stanno traendo la serie televisiva con la quale la ABC spera di bissare il successo di Lost.

Nelle rubriche, Dario Tonani dà il suo punto di vista sul mestiere dello scrittore. Interessante anche il saggio di Elisa Ciambelli su Johnny Mnemonic e il transumanismo.

Il numero include anche un bel racconto di Samuele Nava finalista al premio Robot.

Il tutto all'indirizzo www.fantascienza.com/magazine/delos/111/