L’arcano del volo 627 e del suo carico di morte si rivelerà ben presto solo il primo tassello di un monumentale mosaico che prenderà il nome di Schema. Ancora il concetto di rete, di interrelazione tra ciò che è visibile e ciò che si cela appena sotto la superficie, con il suo carico di minacce e di opportunità. Fenomeni inspiegabili, disastri sempre più estesi, contribuiranno a costruire un’atmosfera di tesa malinconia, l’impressione di un mondo la cui deriva sembra inarrestabile. Lo Schema traccia un filo invisibile tra gli eventi, li cuce insieme seguendo geometrie variabili, abbagliando lo spettatore con il gioco di riflessi tra ciò che appare e ciò che è.La complessità dello Schema si riflette nella complessità dei personaggi: come nella migliore tradizione degli intrecci di J.J. Abrams, anche essi presentano una duplice struttura. Il loro aspetto ufficiale, definito e preciso, è semplicemente un contenitore che nasconde tante altre verità, segreti e fantasmi che saranno destinati a svelarsi nel corso degli episodi. Così Olivia Dunham, giovane agente dell’FBI chiamata a investigare sulla tragedia del volo 627, dietro la maschera di donna decisa e intraprendente nasconde una fragilità, diretta figlia del proprio passato e dell’America confusa di questo millennio, che ne guida ogni mossa. Così come il suo collega e amante, John Scott, agente doppiogiochista la cui morte nel primo episodio costituisce soltanto l’inizio della sua vera vita… E Walter Bishop, scienziato troppo geniale e per questo rinchiuso in manicomio, in qualche modo simboleggia il conflitto tra il razionale e l’irrazionale che ha trovato la sua massima espressione nel maestoso Solaris di Stanislaw Lem. Olivia dovrà rivolgersi proprio allo scienziato “pazzo” per iniziare a percorrere gli ardui sentieri dei misteri che uno dopo l’altro si rincorrono e si sovrappongono. Ma per strappare l’eccentrico personaggio dal manicomio in cui è rinchiuso, Olivia dovrà servirsi di Peter Bishop, figlio ribelle di Walter e se possibile ancora più geniale. La minirete che si crea tra questi tre personaggi diventerà centrale nella vicenda che vedrà un susseguirsi sempre più esteso e inquietante di fenomeni inspiegabili, presagio di una catastrofe imminente. I tre, muovendosi tra paranormale e scienza avanzata, faranno da punto di contatto e al tempo stesso da elemento di rottura, come una trinità laica che si assume il fardello delle disgrazie degli uomini: il Padre (Walter), il Figlio (Peter) e lo Spirito dei Tempi (Olivia).
Non mancano i poteri forti e occulti, le grandi organizzazioni che agiscono al di sopra e al di fuori delle regole per fini non facilmente comprensibili. In Fringe questi poteri sono rappresentati dalla Massive Dynamic, multinazionale in grado di imbrigliare le più pericolose ricerche militari e non; capo della multinazionale è William Bell, anch’egli scienziato, in passato collaboratore stretto di Walter Bishop e del quale è di fatto l’alter ego, la faccia perversa della scienza che piega le proprie potenzialità alla servitù del potere e del profitto.
Fringe dimostra tutta la propria dirompenza attraverso le storie che racconta. Bambini che invecchiano nel giro di poche ore direttamente nel ventre delle madri; passeggeri di un autobus imprigionati in bolle simili ad ambra solida; improvvise e mortali epidemie di onde soniche che portano letteralmente all’esplosione dei cervelli… Gli autori non hanno voluto nascondersi dietro il politically correct ad ogni costo, decidendo di raccontare senza filtri vicende a tratti dure e spietate, come lo sarebbero nella realtà. Ciò ha provocato al telefilm qualche problema di rating, ma ha contribuito alla sua popolarità.
Naturalmente sono fioriti su internet i forum e i siti dedicati: oltre a quello ufficiale, per ora solo in inglese, www.fox.com/fringe/, c’è da segnalare un sito interamente italiano, www.fringeitalia.netsons.org, ricco di contenuti sui personaggi, sul cast e sugli episodi finora andati in onda sulla Fox (ovviamente con il pericolo di spoiler per chi non li ha visti). Interessante è la sezione degli appunti di Walter Bishop, tradotta direttamente dal sito Fox: dopo ogni episodio, viene pubblicato una specie di diario dello scienziato che illustra alcuni temi toccati durante l’episodio stesso. Lo stile usato è in bilico tra il documentaristico, il visionario e a tratti persino il poetico, ricordando per certi versi la scrittura decostruita di un grande quale William Burroughs.
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