Siamo al numero 72 della collana Urania Collezione e troviamo ora in edicola un classico romanzo catastrofico dal titolo Il grande contagio (The Darkest of Nights, 1962) dell’inglese Charles Eric Maine.
L’autore nel racconto ci trasporta in maniera quasi inavvertibile dalla normalità, verso una situazione di totale catastrofe con una epidemia che in poco tempo spazza via mezza umanità, una situazione descritta, con altre cause iniziali, dal famoso romanzo Il giorno dei trifidi di John Wyndham ed anche da quanto descritto in I Sopravvissuti (Survivors) ove quella che sembra una normale forma influenzale falcia senza pietà oltre il 90% dell’umanità. E come al solito quando qualcosa finisce c’è sempre la speranza in un nuovo, diverso inizio.
L’autore. Charles Eric Maine (1921-1981) è lo pseudonimo dell’inglese di

Al suo rientro iniziò a lavorare per la radio e la tv inglese come tecnico prima e come autore successivamente, nel contempo aveva preso a scrivere romanzi di fantascienza. Nelle sue storie spesso l’elemento fantascienza era legato al thriller
I suoi romanzi furono pubblicati nel periodo che va dal 1952 alla fine degli anni ’60. Ha scritto la serie Mike Delaney composta da tre romanzi di cui due pubblicati su Urania: L’uomo isotopo, e Senza traccia. Poi ha scritto diciassette romanzi a se stanti. Molti sono stati tradotti in Italia e tutti pubblicati su Urania o collane parallele.
La quarta di copertina.

Charles Eric Maine, Il grande contagio (1962, The Darkest of Nights), traduzione Andreina Negretti, Mondadori, collana Urania Collezione 72, pagg. 300, euro 4,90.
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